Grossi problemi per un membro del team che ha lavorato a Destiny che con un video su YouTube ha chiesto pubblicamente di distruggere alcuni CD.
Sembra una storia folle ma Marty O’Donnell, ex audio director di Bungie che ci ha dato la colonna sonora di alcuni capitoli di Halo, è stato in pratica costretto a registrare un video che adesso è in rete, con il quale chiede a chiunque stia distribuendo o detenga la musica da lui distribuito online di distruggere tutto.
La spiegazione di questa richiesta strana è che il compositore da diversi anni non ha più i diritti sulla musica composta e quindi non ha il diritto di distribuirla. Sembrerebbe una cosa brutta ma O’Donnel non è un santo. Questo è quello che è successo.
Marty O’Donnell ” Destiny appartiene a Bungie e non a me”
La storia che vede protagonista Marty O’Donnell, ex membro di Bungie , risale in realtà al 2010. In quell’anno il team di sviluppo e Microsoft decisero di separarsi e Bungie siglò un accordo con Activision proprio per Destiny. A Marty O’Donnell fu chiesto quindi di creare una colonna sonora che potesse supportare tutta la serie, senza perdere tempo a creare pezzi per ogni singolo capitolo. La musica però poi non fu utilizzata.
Nel 2014 dopo diverse scaramucce legali tra compositore e team, O’Donnell fu licenziato e ne scaturì un’altra causa legale. Da questa causa legale si stabilì il principio che O’Donnel avrebbe dovuto restituire tutto il materiale di cui era entrato in possesso e che aveva prodotto per Destiny.
In aperta violazione di questa sentenza, il compositore aveva cominciato nel 2019 invece a pubblicare clip audio della famosa colonna sonora che non era stata più utilizzata accompagnata da asset del gioco. Il che aveva scatenato di nuovo gli avvocati di Bungie e ci ha portato al video che è stato accompagnato, così si dice, da centomila dollari da pagare a Bungie.
In effetti la reputazione di Marty O’Donnell non è del tutto immacolata, anzi negli anni si sono accumulate storie che lo riguardano e che hanno come filo conduttore i comportamenti di una personalità affetta probabilmente da megalomania e con la spiccata tendenza a trattare male chiunque si sia trovato a lavorare con lui.
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Il video che è stato costretto da un ingiunzione del tribunale a pubblicare su YouTube dovrebbe quindi essere l’ultimo capitolo in questa triste storia.