Sviluppatori contro Playstation, tanti dev indipendenti hanno iniziato ad attaccare Sony e le sue politiche per quanto concerne i giochi indie.
Fare videogiochi è una cosa seria, che unisce persone in tutto il mondo. E se è vero che sono milioni e milioni coloro che ogni anno videogiocano, tra questi alcuni sono o potrebbero essere degli sviluppatori in futuro. La passione unisce tutti, e creare dei videogiochi nuovi, frizzanti e sempre freschi è l’unica medicina per un mercato che in questo momento è pieno di remake e remastered. Che ogni tanto fanno bene, vedi quanto accaduto con Mass Effect Legendary Edition. Ma non possono essere la maggioranza dell’offerta videoludica.
In tal senso a poter smuovere le cose sono gli indie, i giochi creati da sviluppatori molto piccoli c he con tanta passione e coraggio, nonché spirito di sacrificio e abnegazione, creano, investono e portano a compimento un progetto: creare il proprio videogioco. Ora non resta che convincere le piattaforme di distribuzione ad accettare il proprio gioco sullo store, e a detta di alcuni developer questo momento è particolarmente complesso quando si decide di mettere il proprio videogioco su Playstation.
Problemi per gli sviluppatori con Playstation
Oltre ad avere standard qualitativi altissimi, si parla anche di cifre da sborsare a Playstation per avere posizioni privilegiate. Non solo, la scarsa pubblicità e la fetta di entrate che Sony richiederebbe agli sviluppatori indie sembrano essere tra le peggiori del settore. Con dei grafici specifici degli sviluppatori indipendenti hanno mostrato le fonti di guadagno fatte e le potenziali, mostrando come per tutte le ragioni elencate sopra Playstation sia sempre l’entrata minore. A differenza di Steam, Xbox e persino Nintendo. thew White siano attendibili, il beneficio del dubbio si garantisce a tutti, figuriamoci ad un colosso come Playstation.
So bear in mind, we’re way smaller on the grand scheme of things and @matthewmwhite‘s @WhiteThornGames has a different audience than we do, but this speaks heaps about how Platform X just ain’t “doing it”.
(rough data from the past 2 years) https://t.co/dkUuGa0BHf pic.twitter.com/UjDpsaOtQb
— Cristian Botea 🎮 (@summoningpixels) June 30, 2021
Ovviamente non possiamo dire con certezza se le testimonianze di Cristian Boatea e Matthew White sino vere. Certamente però possiamo dire che questi sviluppatori e tanti altri nel mondo hanno bisogno, soprattutto in questo momento, di avere un supporto logistico ed economico.
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Speriamo soltanto che la situazioni migliori e che sempre più persone che lavorano nel campo dei videogiochi abbiano la possibilità ed i mezzi per poter esprimersi e produrre i propri sogni.