All’annuncio di Tales From The Borderlands una semplice domanda mi è sorta spontanea: Telltale ha sempre basato i suoi titoli su una narrazione profonda e basandosi su universi narrativi con un solidissimo background come The Walking Dead, The Wolf Among Us o il prossimo Game Of Thrones… ma Borderlands? La serie di 2K è stata senza dubbio tra le più grandi sorprese della scorsa generazione, con un gameplay divertente che mescolava sparatutto in prima persona, gioco di ruolo e cooperativa online. La trama è sempre stata un mero collante tra le varie missioni, e nonostante il forte umorismo e personaggi iconici come Jack Il Bello o ClapTrap, sfido chiunque a dire di aver comprato Borderlands principalmente per la storia.
Viene poi la questione del gameplay: come appena detto, la serie ha avuto successo grazie alla giocabilità, proprio l’elemento che nei giochi Telltale viene messo in secondo piano rispetto alla storia. Praticamente si trattava di prendere la parte più debole di Borderlands e farla diventare quella principale, eliminando al tempo stesso ciò che invece aveva decretato il suo successo.
In poche parole: una follia.
I due personaggi si ritrovano a raccontare la stessa storia ma dai loro punti di vista, finendo in diversi frangenti a screditarsi e smentirsi a vicenda quando uno cerca di addossare le colpe di qualcosa all’altro.
E invece quei geniacci di Telltale sono riusciti a fare l’impossibile, e Tales From The Borderlands sembra essere uno di quei titoli da non perdere assolutamente.
Togliamoci subito il dente dicendo che chi sperava in un cambio di stile da parte degli sviluppatori rimarrà deluso: la serie, come da tradizione Telltale, è un’avventura grafica e verrà rilasciata a episodi. Se non avete amato i precedenti lavori di questo talentuoso studio, Tales Of Borderlands non vi farà certo cambiare idea, ma già da questo Episodio 1: Zer0 Sum si possono notare alcune piccole migliorie che rendono l’esperienza più fluida e dinamica. Il focus è incentrato unicamente sulla narrazione, per cui sono praticamente assenti enigmi difficili o situazioni in cui si può bloccare per troppo tempo cercando di capire cosa bisogna fare per proseguire nella storia. Il ritmo è sempre frenetico, e l’eliminazione di queste sezioni (che già nella seconda stagione d The Walking Dead si era iniziato a notare) ha permesso di mantenere sempre alto il livello di attenzione sulla trama evitando punti morti. Sono presenti anche diverse scene d’azione altamente spettacolari, ma naturalmente a livello di giocabilità nuda e cruda il tutto si riduce a dei semplici Quick Time Events. È comunque apprezzabile l’alternanza di queste sezioni “action” alle parti di narrazione, anche se queste continuano ovviamente a essere al centro dell’attenzione.
Parliamo quindi proprio della narrazione che, come ho già anticipato, dimostra come Telltale riesca a partorire prodotti assolutamente validi anche approcciandosi a generi così diversi. Tales From The Borderlans è per prima cosa divertente, e riprende fedelmente lo spirito umoristico e quasi trash con un tocco di pulp che ha caratterizzato la serie di 2K.
Interessanti le due “abilità speciali” dei protagonisti: Rhys possiede un occhio cibernetico in grado di scansionare l’ambiente e le persone, ottenendo ulteriori informazioni su di loro (con descrizioni spesso veramente divertenti e dissacranti), mentre Fiona può accumulare denaro per acquistare alcuni potenziamenti.
Sono due i protagonisti di questo primo episodio: Rhys è un impiegato della Hyperion che tenta la scalata al potere dopo la morte di Jack Il Bello in Bordelands 2, ma finisce per essere degradato a inserviente; mentre Fiona è un’abitante di Pandora che per vivere organizza truffe, ultima delle quali riscattare 10 milioni in cambio di una Chiave della Cripta, naturalmente falsa. La particolarità della trama è che in realtà si tratta di una serie di flashback, infatti i due personaggi si ritrovano a raccontare la stessa storia ma dai loro punti di vista, finendo in diversi frangenti a screditarsi e smentirsi a vicenda quando uno cerca di addossare le colpe di qualcosa all’altro, oppure gonfiare esageratamente il racconto per passare da eroi quando in realtà hanno solo avuto fortuna. Si generano così diverse gag comiche che strappano più di un sorriso, capaci di farci amare subito i protagonisti e le loro narrazioni.
Chi non ha mai giocato a un titolo di Borderlands può comunque stare tranquillo, e nonostante la presenza di alcune vecchie conoscenze come Zer0 (lo si intuiva dal titolo), il gioco può essere compreso benissimo anche dai neofiti.
Naturalmente non mancano citazioni o riferimenti che possono essere colti solo dai fan della serie, ma si tratta di dettagli non fondamentali per capire la storia.
Storia che, come Telltale ci ha abituato, viene pesantemente influenzata dalle scelte intraprese dalle varie risposte che possiamo dare durante i dialoghi, garantendo così una buona rigiocabilità (seppur il titolo abbia la durata di circa 3 ore).
Interessanti infine le due “abilità speciali” dei protagonisti: Rhys possiede un occhio cibernetico in grado di scansionare l’ambiente e le persone, ottenendo ulteriori informazioni su di loro (con descrizioni spesso veramente divertenti e dissacranti), mentre Fiona può accumulare denaro per acquistare alcuni potenziamenti. Purtroppo queste abilità hanno un mero ruolo di contorno, per ora, ma sarei pronto a scommettere che con il proseguire dei prossimi episodi torneranno sicuramente utili.
Una sola nota dolente: il gioco è completamente in inglese sia per l’audio che i sottotitoli, per cui chi ha difficoltà con la lingua potrebbe non riuscire a godere appieno dell’esperienza di gioco.
In conclusione, non posso che fare i complimenti a Telltale per essere riuscita a farmi ricredere su un progetto a cui non nego di aver dato poca fiducia, e questo Episodio 1: Zer0 Sum suscita sufficiente interesse per i seguiti. Speriamo solo di non dover attendere troppo.
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