Si sta diffondendo online la notizia che c’è un gruppo di videogiocatori che sta ricevendo una email che suona tanto come un messaggio di scuse e un rimborso. Che cosa è successo?
Quando i publisher decidono finalmente che i giocatori e le giocatrici hanno ragione ogni tanto è sempre una notizia che vale la pena di essere data soprattutto perché tante volte, invece, questo riconoscimento di aver sbagliato avviene con molta, molta fatica.
Quello che, anche stavolta, non c’è è una trasparenza reale o almeno questo è quello di cui si lamentano i videogiocatori, compresi quelli che ora possono spendere il loro rimborso come vogliono. Si tratta di giocatori e giocatrici che sono stati oggetto di un ban, un ban che a quanto pare è stato un errore. Non è la prima volta e non sarà l’ultima che nella pesca a strascico di quelli che barano finiscono anche giocatori e giocatrici onesti e non è quello infatti ciò di cui si stanno lamentando tanti anche tra quelli che hanno ricevuto il rimborso.
Ciò che ha fatto innervosire i giocatori coinvolti da ban è l’assoluta mancanza di volontà da parte del developer di ascoltare in tempo rapidi chi ha inviato una rimostranza per essere stato erroneamente messo nella lista dei cattivi e di averci messo troppo tempo per accorgersi che c’era un errore.
Videogiocatori rimborsati con 45 euro
Non c’è una nota ufficiale da nessuna parte. E non potrebbe essere altrimenti. Le notizie riguardo l’errore commesso e ora riconosciuto da Bungie arrivano, come succede spesso, attraverso il social che una volta chiamavamo Twitter. Perché i videogiocatori interessati dal ban arrivato per errore stanno ora ricevendo una email ufficiale in cui senza troppe spiegazioni viene riconosciuto questo errore e per scusarsi il team di sviluppo offre 5000 pezzi d’argento.
Nel messaggio, che si può leggere per esempio riportato dall’account Twitter di Tom Warren, si ribadisce in modo quasi spasmodico quanto sia “piccolo” il numero di account falsi positivi e di quanto siano “rari” i casi in cui il sistema ha sbagliato nel trovare chi bara. Ma quanto sia effettivamente piccolo questo numero di videogiocatori e quanti pochi siano i casi di falso positivo resta tutto da vedere.
La particolarità, anche leggendo i commenti che si stanno affollando sotto il post di Warren, pare essere che Bungie ha intenzione di riconoscere solo gli errori commessi nell’ultima ondata di ban mentre a quanto pare c’è gente che aspetta da un anno di sapere perché ha perso il proprio account. Bungie, come tutti i developer di multiplayer, è periodicamente alle prese con i cheater e non è la prima volta che nei ban finiscono anche giocatori onesti.