Dopo esserci dovuti abituare a che cosa significa la sigla VR ora dobbiamo distinguerla anche dalla sigla VR che identifica quei televisori o schermi per il gaming in grado di gestire un refresh rates variabile. E se ne volete comprare uno tra non molto potrebbe essere più facile individuare gli schermi dotati di questa nuova tecnologia.
Perché è allo studio da parte dell’organizzazione denominata Video Electronics Standards Association, per gli amici VESA, un nuovo modo di etichettare e testare questo genere di dispositivi elettronici. Perché, come per tutte le cose, un conto è dichiarare di essere in grado di poter gestire il refresh rates variabile un conto è avere un bollino che lo certifica.
Una certificazione in più che permetterà ai giocatori di scegliere un monitor non solo in base ai claim pubblicitari, accompagnati immancabilmente dalle scritte in piccolo e dagli asterischi, ma anche alle effettive prestazioni.
VRR e gaming, la proposta della certificazione VESA
L’associazione che si occupa di trovare sistemi per certificare i dispositivi elettronici ha proposto già una certificazione apposita che i monitor denominati VRR possono richiedere. Si tratta di un nuovo standard certificato, open source per individuare gli schermi realmente in grado di gestire il refresh rates non fisso.
Questo nuovo certificato sa anche un nome e un logo: si chiama VESA Certified AdaptiveSync Display e i display da gaming che hanno superato tutti i test previsti dalla certificazione sono identificati facilmente da un piccolo rettangolo arancione con il segno del check in bianco o trasparente. Sul sito ufficiale che trovate cercando adaptivesync.org è prevista anche una lista in aggiornamento degli schermi e dei monitor che hanno superato i test e che quindi possono fregiarsi di questo piccolo logo arancione. Nel momento in cui vi scriviamo nella lista sono compresi pochi monitor, tre famiglie di modelli firmati LGE e un prodotto marca DELL per un totale di 9 display.
La rivoluzione data dalla nuova tecnologia del VRR sicuramente prenderà molto piede dato che il suo scopo finale è quello di migliorare l’esperienza di gioco sincronizzando il refresh rate dello schermo con quello previsto dal gioco che si sta eventualmente giocando. Riuscire ad avere un’esperienza sincronizzata significa quindi avere un lag minore e fenomeni di ritardo o tearing ridotti in pratica allo zero. Non resta ora che aspettare che anche gli altri produttori di schermi e monitor per il gaming inizino a percorrere questa strada magari sottoponendo i propri prodotti anche ai test di VESA.