Come per i centri commerciali tanti videogiochi puntano a stupirvi aumentando di un metro quadrato la propria estensione nello spazio digitale per dichiararsi il più grande gioco della categoria e invece vi vogliamo segnalre un gioco che fa l’esatto opposto: The Block.
Un gioco che non ha missioni da portare a termine. Non ci sono premi. Non c’è niente per cui competere. Solo il piacere di dare vita a un microcosmo e vederlo prendere vita. Un bonsai di pixel.
L’innovazione nel settore dei videogiochi ci sta spingendo tutti inesorabilmnete verso un mondo fatto di titoli live service che puntano a rubarsi il tempo dei giocatori e delle giocatrici con skin, badge, upgrade, missioni secondarie elitarie, personaggi che poi tanto sono un riciclo di pezzi di altri, battle pass discutibili. The Block non fa niente di tutto ciò. E per questo va celebrato.
Perchè The Block è IL gioco
In quasi qualunque gioco c’è un pizzico di competizione. Competizione con se stessi o con gli altri o con il gioco stesso. Un quadro un po’ più ostico, una boss fight che vi dà i nervi, un elemento da trovare per andare avanti che sembra nascondersi in bella vista. E poi c’è questo mini gioco, mini in tutti i sensi.
La descrizione pubblicata sulla sua pagina Steam recita: “è il gioco di costruzione di città più piccolo del mondo“. Il suo developer, Paul Schnepf, chiarisce poi che non è un videogioco ma più un “giocattolo digitale“. Un set della LEGO che una volta montato si ammira con soddisfazione. E costa “meno di una pizza“, per chi è attento alla linea oltre che al portafoglio. Il piano di gioco è quadrato e suddiviso in una griglia su cui, cliccando cliccando, appaiono i vari pezzi da posizionare. Pezzi che non si scelgono. Che non producono cose. Che non costringono a mandare esploratori in giro. Come in un terrario in cui si fa con quello che c’è. Alberi, torri, casette appaiono e possono essere distribuite sulla griglia a piacimento.
Se lo volete provare prima che esca ufficialmente il prossimo 16 dicembrte su Steam trovate una demo e, udite udite, c’è anche tutta la localizzazione in italiano.