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The Incredible Adventures of Van Helsing II – la recensione

È passato solo un anno dall’uscita di The Incredible Adventures of Van Helsing, ed eccoci qui a recensire il secondo capitolo di questa serie che, partendo dal basso, è riuscita a conquistare un posto di tutto rispetto all’interno di un genere molto affollato e contraddistinto dalla presenza di grandissimi titoli. Il progetto della software house ungherese NeoCore è pensato come una trilogia che vuole raccontare gli avvenimenti successivi alla morte del grande Abraham Van Helsing e di come suo figlio ha raccolto l’eredità paterna.

In questo secondo capitolo, tutto il mix di elementi vincenti ritorna prepotentemente, affiancato da alcune interessanti novità.

E, infatti, Val Helsing II riprende la narrazione esattamente dove si era interrotta alla fine del primo capitolo, con la morte del Professor Fulmigati. La dipartita dell’odioso nemico, però, non è riuscita a riportare la pace a Borgovia, perché un avversario ben più pericoloso del pazzo scienziato votato al progresso ha deciso di seminare il chaos nella ridente cittadina dell’Est Europa, l’altrettanto folle Generale Harker. Ma, diciamoci la verità, psicopatico dopo psicopatico, il principale motivo per cui i giocatori hanno tanto apprezzato il primo capitolo delle avventure di Van Helsing è sicuramente il carismatico protagonista e i suoi meravigliosi duetti con Lady Katrina, compagna di viaggio gestita dall’intelligenza artificiale.

A livello di gameplay, Van Helsing II replica l’impianto del primo capitolo e lo arricchisce con alcune meccaniche che, però, non sempre riescono a essere determinanti ai fini dell’esperienza di gioco.

In questo secondo capitolo, tutto il mix di elementi vincenti ritorna prepotentemente, affiancato da alcune interessanti novità. Per chi non avesse provato il gioco uscito l’anno scorso (nella stessa data!) cominciamo con il dire che, come da titolo, le avventure del giovane cacciatore di mostri sono decisamente incredibili! Non aspettatevi di trovare un’ambientazione fantasy classica, perché uno dei tratti distintivi del lavoro di NeoCore è l’aver saputo mescolare con grande stile elementi classici del fantasy dark e il cyberpunk più tecno-futurista. Nel primo Van Helsing, così come nel secondo, coabitano abomini e mostri di ogni sorta con giganti mecha cingolati, e la stessa Borgovia è una città a metà strada tra la Londra vittoriana e la Los Angeles di Blade Runner (in piccolo, s’intende). I personaggi sono perfettamente in linea con l’ambientazione, sia per lo stile estetico veramente curato sia per lo spirito di interazioni e dialoghi, ancora marcatamente autoironici e ricchi di divertenti chicche, aneddoti e citazioni, che spingono il giocatore a volerli ascoltare tutti per riuscire a coglierne ogni sfumatura.

Oltre alla campagna principale, completabile in circa 12 o 15 ore (a seconda di quanto tempo dedicherete all’esplorazione), Van Helsing II propone anche diverse modalità a più giocatori.

A livello di gameplay, Van Helsing II replica l’impianto del primo capitolo e lo arricchisce con alcune meccaniche che, però, non sempre riescono a essere determinanti ai fini dell’esperienza di gioco. Gli elementi hack’n’slash rimangono praticamente immutati, ma il comparto GdR è notevolmente sviluppato, con l’aggiunta di nuove skill e nuovi perk che il giocatore può decidere se sfruttare oppure no. Infatti, all’inizio del gioco, quanti hanno completato il primo capitolo possono scegliere di recuperare il vecchio personaggio, con tanto di albero delle abilità, per cominciare la nuova avventura con un Van Helsing già livellato. I più potrebbero ritenere questa mossa una scelta saggia da parte degli sviluppatori, ma prendere il proprio personaggio impedisce di scoprire tutta una serie di interessanti skill che meglio si adattano alle orde di nuovi nemici. Il gioco mette a disposizione del giocatore sei classi standard più tre personalizzate, riuscendo a coprire in modo piuttosto completo le diverse combinazioni di stili di combattimento. Se, infatti, c’è una cosa che non manca a Van Helsing II è la libertà di scelta: attacchi magici e fisici, abilità passive e attive, perk a profusione per ogni singola classe e circa 250 armi differenti rendono il lavoro di livellamento del personaggio mai noioso e sempre vario.

Nel primo Van Helsing, così come nel secondo, coabitano abomini e mostri di ogni sorta con giganti mecha cingolati.

All’interno del gamplay tornano le missioni di tower defense, durante le quali, con l’ausilio di trappole, sigilli e magie, il nostro eroe dovrà difendere Borgovia dagli attacchi di orde di nemici inviati del terribile Generale. A mio avviso, queste parti sono le più deboli di tutta l’esperienza di gioco offerta da Van Helsing (primo capitolo incluso), perché se da un lato in linea teorica regalano varietà, dall’altro finiscono con il diventare un mero passatempo tra una quest e l’altra. Perché è proprio lì che si vede la qualità di un titolo, quando ad attirare l’attenzione del giocatore non sono gli elementi di gioco accessori, ma il cuore stesso dell’esperienza: Van Helsing II ti fa venir voglia di raccogliere una quest dietro l’altra, che sia essa principale o secondaria, per poter affiancare il più a lungo possibile il nostro eroe e la sua bella Katrina.

Il gioco mette a disposizione del giocatore sei classi standard più tre personalizzate.

Sono due le novità principali introdotte da questo secondo capitolo. La prima, e più bella, è Chimera, una sorta di animale leggendario che, una volta acquisito tramite una missione apposita, accompagnerà Van Helsing per tutta la durata dell’avventura. Chimera può sia venire in soccorso dell’eroe aiutandolo nel combattimento, sia essere spedita alla ricerca di artefatti rari con una specie di minigioco gestionale, un’ottima scusa per esplorare a fondo ogni anfratto della seducente Borgovia. Altro nuovo elemento introdotto capitolo è il runecraftig, cioè la possibilità di creare rune a partire da frammenti base.

Oltre alla campagna principale, completabile in circa 12 o 15 ore (a seconda di quanto tempo dedicherete all’esplorazione), Van Helsing II propone anche diverse modalità a più giocatori, ben due e una meno interessante modalità PVP, nella quale otto player possono sfidarsi online. Niente che modifichi, di fatto, un’esperienza di gioco già di per sé soddisfacente, ma sicuramente una piacevole aggiunta che rende ancora più strabiliante il prezzo assolutamente ragionevole a cui The Incredible Adventure of Van Helsing II è venduto su Steam.

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