La serie tv di The Last of Us è stata rinnovata per una seconda stagione, e ora si riflette se sarà o meno sufficiente per raccontare tutto.
Quella di The Last of Us è senza dubbio una delle più grandi storie di successo degli ultimi anni per quanto concerne il settore dei videogiochi. Creare una IP praticamente dal nulla, certamente prendendo pesantemente spunto da altri videogiochi, serie tv, libri ecc, e convertirla in un grande gioco è già estremamente raro. Riuscire poi a confezionare un sequel dalla potenza narrativa e grafica difficilmente viste in qualsiasi altro medium è quasi impossibile. Riuscire poi a portare sullo schermo un adattamento seriale in live action è tutt’altro che scontato.
Fare tutte e tre cose è miracoloso, e uno degli artefici principale di questo incredibile successo della più importante IP di Playstation è senza dubbio Neil Druckmann, vice-presidente di Naughty Dog e tra i più famosi, amati (ed odiati) sceneggiatori e director di videogiochi (e non solo!) del mondo. Ed ora tutti stanno parlando della serie che ha co-prodotto e co-sceneggiato insieme a Craig Mazin, e che è possibile vedere su Sky in Italia.
La serie tv di The Last of Us ha ancora tanto da dire, dato che appena due episodi sono andati in onda. Eppure il successo che sta riscuotendo è già talmente netto che HBO ha deciso subito di rinnovare il prodotto per una seconda grande stagione. Come si legge, la seconda stagione dovrebbe parlare proprio di TLOU Parte 2, dato che la serie ora in onda racconta per intero il primo videogioco. Riuscire a raccontare TLOU Parte 2 non è di certo una cosa semplice, anzi. E per questo motivo sono già iniziate delle riflessioni sul fatto che una sola stagione non sia abbastanza per coprire l’enorme mole di avvenimenti che accadono nel videogioco che ha vinto il GOTY.
Raccontate quella scena richiede una certa potenza, la crescita dei personaggi, l’arrivo di Abby, le nuove fazioni presenti nel gioco. Insomma, ci sarebbe davvero tanta carne al fuoco, e limitarsi ad una sola stagione potrebbe avee un effetto negativo sull’IP.
A tal proposito si era già espresso Craig Mazin, co-sceneggiatore e co-regista della serie insieme a Neil Druckmann. Mesi fa, ai microfoni di Ign USA, Mazin aveva parlato delle potenziali difficoltà di adatta mento di TLOU Parte 2. “È un animale grosso da gestire, no? Ha una storia ancora più grande, e molto più complicata”, aveva affermato. E già stava iniziando a riflettere a come adattarla: “Io e Neil (Druckmann, ndr) stiamo cercando di capire come adattarlo, perché merita sicuramente più di una stagione televisiva”.
Ricordiamo che Druckmann ha rivelato che potremmo non vedere mai un The Last of Us Parte 3, e che il Parlamento Europeo ha approvato 3 proposte per nuove regole sui videogiochi.
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