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The Legend of Zelda: A Link Between Worlds

L’arrivo del primo The Legend of Zelda originale su Nintendo 3DS desta curiosità, ma anche qualche riserva. La serie ha ancora il potenziale per stupire e trasformare ogni nuovo episodio in un evento? Di fronte a questo interrogativo, Nintendo ha deciso di muovere un pezzo da 90, andando a scomodare per feeling, ambientazione e premesse di gameplay un mostro sacro della serie, da molti considerato persino superiore al leggendario Ocarina of Time. Stiamo parlando di A Link to the Past. The Legend of Zelda: A Link Between Worlds condividerà quindi la stessa Hyrule vista nel classico per Super Nintendo, ma sarà collocato temporalmente almeno una generazione prima.

Nintendo ha chiaramente spiegato di non voler dare vita a un remake, ma intende piuttosto creare un’esperienza nuova, servendo più i fini del gameplay che non quelli della fedeltà al canone della serie.

Gli sprite sono stati sostituiti con dei coloratissimi modelli 3D, fedeli comunque all’atmosfera e alla caratterizzazione dell’originale.
Link e Zelda, come da tradizione della saga, saranno ovviamente presenti, ma si tratterà di un’incarnazione alternativa a quella che già conosciamo, secondo l’ormai classico topos adottato dalla serie del mito che rivive in ogni epoca sotto una forma diversa.
Un po’ come gli ultimi episodi di Super Mario, anche Zelda quindi si destreggerà tra strizzatine d’occhio ai fan della saga e nuove trovate per innovare il gameplay. Per questo motivo, la Hyrule che andremo a esplorare sarà molto simile a quella vista nel 1992, e anche la visuale a volo d’uccello è stata mantenuta. Tuttavia, gli sprite sono stati sostituiti con dei coloratissimi modelli 3D, fedeli comunque all’atmosfera e alla caratterizzazione dell’originale. Il tipo di visuale, peraltro, si presta perfettamente a trucchetti di profondità che sfruttano il 3D, soprattutto nei dungeon, suddivisi in piani posti a diverse altezze.

La Hyrule che andremo a esplorare sarà molto simile a quella vista nel 1992.

La topografia di Hyrule è stata perlopiù mantenuta, e ritroverete molti dei suoi luoghi esattamente nella posizione in cui ve li ricordavate. Altri, al contrario, potrebbero riservare qualche sorpresa… Nintendo ha chiaramente spiegato infatti di non voler dare vita a un remake, ma intende piuttosto creare un’esperienza nuova, servendo più i fini del gameplay che non quelli della fedeltà al canone della serie. A Link Between Worlds si muove quindi a cavallo tra elementi di familiarità e altri fortemente innovativi. Su tutti, il sistema di progressione all’interno dei dungeon. Per la prima volta potrete infatti scegliere liberamente da quale dungeon iniziare, e un sistema di noleggio vi permetterà di avere accesso a tutto l’equipaggiamento necessario per accedervi. Il negozio sarà gestito da Ravio, una versione antropomorfa di una vecchia conoscenza… il Ruboniglio di New Super Mario Bros. Wii U!

Per chi ha dimestichezza con la serie, comunque, l’introduzione del noleggio ha il sapore della rivoluzione. In passato, gli oggetti per andare avanti erano infatti disponibili solo all’interno dei dungeon, costringendo il giocatore a doverli affrontare secondo la sequenza prestabilita del gioco. Forse è un po’ prematuro per dirlo, ma questo potrebbe essere il primo avvicinamento di Zelda a un’impostazione di stampo free roaming.


Decisamente in linea con la tradizione è invece la suddivisione del mondo di gioco in due metà, ciascuna specchio dell’altra. In A Link to the Past, a un certo punto della trama era possibile accedere al Dark World, una versione corrotta del mondo di Hyrule. In A Link Between Worlds, il destino di Hyrule sarà invece strettamente legato a quello di Lorule, un regno oscuro colpito da una tremenda catastrofe. Link sarà prevedibilmente il punto di contatto tra queste due dimensioni, e forse l’unica persona in grado di impedire che un simile destino tocchi anche alla dorata Hyrule. Il tema del doppio sarà quindi cruciale nell’ultimo Zelda portatile, e investirà anche lo stesso Link, che potrà trasformarsi in una sorta di graffite e superare correndo sui muri passaggi altrimenti inaccessibili.

Gli sprite sono stati sostituiti con dei coloratissimi modelli 3D, fedeli comunque all’atmosfera e alla caratterizzazione dell’originale.

Una meccanica di design che pare “rubata” direttamente” ai vari Paper Mario, e che si rivelerà la chiave per superare alcuni degli enigmi dei dungeon.
A Link Between Worlds sfida le apparenze e si propone come un’operazione insolitamente coraggiosa per Nintendo, che questa volta potrebbe seriamente abbandonare gli stivali di piombo e lanciarsi in un prodigioso salto nel vuoto. Alla buon’ora, potrebbero dire i maligni…

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