The Legend of Zelda: Wind Waker HD

Tra i titoli più amati della scorsa generazione appartenenti alla scuderia Nintendo, The Legend of Zelda: Wind Waker si è ritagliato un posto speciale nel cuore di molti fan della serie. Il vecchio mondo di Hyrule non c’è più. Sommerso dalle acque, l’evocativo universo di Zelda veniva proposto in questo capitolo con una nuova fantastica veste grafica, che si sposava perfettamente con il canonico stile fiabesco della serie, donando al titolo un aspetto unico.

Il cel shading di Wind Waker rendeva tutto colorato e vivido. Le ombre nette facevano risaltare i lineamenti di Link, di Zelda, degli abitanti di ogni villaggio e delle creature ostili che popolavano i dungeon, mettendo in luce ancor di più il caratteristico design dei personaggi. Un anime in movimento, se vogliamo, che abbandonava lo stile più aggressivo e cupo del precedente Ocarina of Time per qualcosa di più “disimpegnato”, innocente, ma dannatamente bello da vedere, accostabile ai deliziosi tratti del maestro Hayao Miyazaki.
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I neofiti e nuovi “Nintendari” hanno l’obbligo morale di riscoprire un’opera importantissima della casa di Kyoto che, a livello stilistico, ne rappresenta uno dei traguardi raggiunti più alti.

La grafica e il tema “piratesco” di fondo costituiscono gli elementi più innovativi di questo capitolo di Zelda. Il valore artistico del titolo, già nella sua incarnazione originale superiore a quello “tecnologico” (seppur all’epoca sfruttasse degnamente l’hardware del Game Cube), rende il remake di Wind Waker per Wii U un’operazione che ha effettivamente un senso. I videogiocatori di vecchia data infatti potrebbero trovare qualche buon motivo per solcare nuovamente i mari di Wind Waker, grazie a qualche accorgimento preso da Nintendo per sistemare i pochi difetti che minavano l’edizione originale. I neofiti e nuovi “Nintendari”, invece, hanno l’obbligo morale di riscoprire un’opera importantissima della casa di Kyoto, che, a livello stilistico, ne rappresenta uno dei traguardi raggiunti più alti.

Pochi titoli possono vantarsi di avere un fascino “sempreverde” che resiste nel tempo e nelle generazioni, soprattutto nell’era dei poligoni, in cui, generalmente, la grafica invecchia presto e male. Wind Waker, dal canto suo, è accostabile alla migliore delle pixel-art dell’era 8-16 bit, apprezzabili per l’ingegno artistico dietro le risorse tecniche utilizzate. Un valore quindi, sostanzialmente senza età. Ecco quindi che Wind Waker su Wii U non appare per nulla obsoleto. A onor del vero, laddove l’alta risoluzione porta innegabili benefici alla pulizia grafica generale, il restauro operato sulle luci, ombre e texture rende tutto più morbido e “impastato” a livello visivo. Questo non è necessariamente un male, ma tradisce leggermente l’appeal originale del titolo.
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Un titolo assolutamente da giocare che lo rende, per chiunque non lo avesse fatto all’epoca, un validissimo motivo per possedere il Wii U.

Il gioco rimescola per l’ennesima volta tutti gli elementi emblematici della serie, portando sullo schermo, con vicissitudini narrative tipiche della saga, le avventure del nostro Link, la principessa Zelda, il malvagio Gannon e la Triforza. Il gameplay è altrettanto classico, riproponendo le certosine dinamiche introdotte da Ocarina Of Time e sempre perfettamente funzionali (prese a modello tutt’oggi dalla maggior parte degli adventure 3D). A bordo della vostra barca, navigherete nella macroarea di gioco alla ricerca del prossimo spunto narrativo, di isole e arcipelaghi nascosti o in cui risiedono i famosi dungeon della serie: celebri aree cardine di ogni episodio di Zelda, in cui la genialità del level design solitamente permette di trovare la perfetta applicazione di tutte le meccaniche e i gadget acquisiti fino a quel momento. Wind Waker, in questo, non fa eccezione: i puzzle ambientali e le sfide tra corridoi e stanzoni sono freschi e originali. Ogni forziere conquistato o chiave recuperata è frutto di attività sempre stimolanti e, in questo capitolo più che mai, raramente ripetitive.
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Il gameplay è altrettanto classico, riproponendo le certosine dinamiche introdotte da Ocarina Of Time e sempre perfettamente funzionali.

Purtroppo il lato oscuro della medaglia nella versione originale risiede nel numero esiguo dei suddetti labirintici templi da esplorare e nell’eccessiva facilità con cui si risolvono. E il difetto risiede soprattutto nei combattimenti, davvero troppo permissivi e privi di mordente, tanto contro i nemici standard quanto con i colossali boss. Fortunatamente, il remake per Wii U pone rimedio proponendo un nuovo livello di difficoltà. Con questo, i colpi nemici porteranno al povero Link danni molto più consistenti, caratteristica che, unita all’impossibilità di recuperare l’energia persa (se non tramite pozioni), dona finalmente al capolavoro di Nintendo la sfida che merita. L’implementazione di una vela aggiuntiva per la propria imbarcazione, inoltre, pone fine alla tanto criticata tediosità delle traversate in mare, effettivamente momenti spesso soporiferi del gioco, causati in parte dalle scarse attività e variabili che le contraddistinguono. Con la vela aggiuntiva, sarete molto più veloci e il ritmo dell’esplorazione ne beneficerà quindi non poco.
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Un titolo assolutamente da giocare che lo rende, per chiunque non lo avesse fatto all’epoca, un validissimo motivo per possedere il Wii U. Sistemati con puntualità questi pochi ma importanti difetti che affliggevano l’originario Wind Waker rimangono con tutta la magia di Zelda, il suo sistema di controllo certosino, il brillante utilizzo di ogni strumento e i piccoli tocchi di classe nascosti dietro ogni scorcio del gioco.

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