Tutti conosciamo lo stile di Nippon Ichi, i creatori di Disgaea. A volte, a dirla tutta, il loro humour può sembrare un po’ stucchevole e questo vale soprattutto per chi non è abituato a un certo tipo di gag tipicamente orientali. Tuttavia anche le bizzarrie più esagerate di Disgaea finiscono per diventare accettabili, soprattutto perché affiancate da un gameplay granitico. Nel caso di The Witch and the Hundred Knight Nippon Ichi sembra aver acquisito persino troppa fiducia in se stessa, costruendo un gioco interamente intorno al suo particolare umorismo. E alla fine, a meno che non siate fan integralisti della compagnia giapponese, il carattere di questa nuova produzione è talmente sopra le righe che in ultima analisi rischierà di venirvi a noia. Il troppo stroppia, come si suol dire.
La premessa del gioco vede come protagonista Metallia, una strega dalla personalità esuberante, molto poco vestita e con una spiccata tendenza al dispotismo (se avete pensato a Etna di Disgaea, non siete troppo lontani dalla verità). Metallia è la regina della palude, ha una tendenza a sputare volgarità di ogni tipo ed è ossessionata dalle smanie di potere. L’oggetto delle tirannie di questa streghetta non sono i poveri pinguini Prinny, ma piuttosto una creatura sconsolata conosciuta come Hundred Knight, che sarà anche il personaggio che controllerete per tutta la durata dell’avventura.
Il gameplay frenetico è tipico dei titoli hack and slash, ma cutscenes ed intermezzi sono davvero troppo lunghi.
Lo scopo di Metallia è attivare dei pinnacoli sparsi attraverso il mondo del gioco, in modo da aumentare l’espansione della propria palude. Questa premessa giustificherà il gameplay del gioco, all’atto pratico un hack & slash con più di un asso nella manica, dove vi sarà richiesto di muovervi da un punto all’altro della mappa affrontando nel mezzo diversi combattimenti. La personalità di Metallia tende a essere persino troppo invadente. All’atto pratico, ciò si traduce in lunghissime e interminabili cutscene, che mal si sposano con il ritmo frenetico del gameplay, ma anzi lo spezzeranno rendendolo inutilmente farraginoso. Simpatici i siparietti in cui la strega rompe la quarta parete, ma è la lunghezza di questi intermezzi a essere francamente inaccettabile. Anche le battute più divertenti, dopo una continua ripetizione, diventano stancanti e il potenziale comico delle semplici macchiette proposte dal gioco fa in fretta a esaurirsi.
Il sistema di gioco inizialmente vi sembrerà complesso, ma farete in fretta ad abituarvi.
La sensazione di trovarsi di fronte a un gioco “debordante” continua anche andando ad analizzare il gameplay, ma in questo caso gli effetti sono più positivi. Nippon Ichi non è nuova ai sistemi di gioco complessi (la profondità di Disgaea è del resto impressionante), e anche in questo titolo rischierete all’inizio di perdervi. Il sistema di combattimento in tempo reale è basilare sulla superficie e complesso in profondità: vi basterà semplicemente premere un tasto per eseguire un attacco e fare fuori le orde di nemici che infestano i livelli, raccogliendo i tesori che libereranno. Il grinding insomma la farà da padrone e detterà il passo dell’avventura. Ogni livello è reso più interessante da una speciale lista di armi e oggetti, che vi saranno consegnati una volta raggiunto un determinato grado di esperienza. All’interno dei livelli ci saranno anche dei mostri speciali, che appaiono casualmente rispetto a quelli regolari e regalano dei loot migliori.
Combo devastanti e personalizzabili, loot interessanti e una buona longevità; l’unica pecca di The Witch and the Hundred Knight è la narrazione, piuttosto pesante da seguire.
La struttura viene complicata e impreziosita da un particolare sistema di combo. Il Knight sarà infatti in grado di equipaggiare fino a cinque armi, le quali possono essere scelte da una selezione vastissima, che include esemplari più adatti per la mischia o per la lunga distanza. In questo modo potrete creare voi stessi una combo personalizzata, con un livello di scelta che ha del sorprendente. Ad aumentare ulteriormente le possibilità tattiche ci pensano una serie di classi diverse con cui giocare, assieme ad attacchi speciali e invocazioni. Rendere ancora più interessante il combat system tocca invece all’indicatore GigaCal, che inizierà da 100 ogni volta che entrate in un’area. Questa scorta di energia dovrà essere dosata con cautela, scegliendo accuratamente i nemici e i frangenti nei quali dovrete spenderne un quantitativo maggiore. Il gioco è decisamente un’esperienza per hardcore gamer. Di conseguenza, non aspettatevi dei tutorial approfonditi, e preparatevi invece ad affrontare una serie ripetuta di sessioni trial and error.
The Witch and the Hundred Knight è, insomma, esattamente quello che vi potreste aspettare da una produzione Nippon Ichi, parecchio di nicchia, per giunta. Se riuscite a sopportare la sua narrazione, a tratti un po’ pesante, e il grinding non vi spaventa, potrete senz’altro trarne grande godimento, sperimentando un gameplay da action RPG che induce all’assuefazione, unito a un impianto profondo e sfaccettato.