Eidos e Square Enix non sono nuove al concetto di “reboot”. L’hanno applicato – con successo – giusto l’anno scorso, riportando ai festi del passato la bella archeologa Lara Croft e con lei la serie Tomb Raider. Quest’anno ci riprovano con il ladro Garrett, protagonista di un capolavoro di fine anni ’90, ovvero Thief: The Dark Project. Un gioco firmato dai mitici Looking Glass Studios (quelli di Ultima Underworld e System Shock per intenderci), che per primo aveva introdotto le meccaniche stealth basate sull’uso della luce e dell’ombra. Thief avrebbe avuto negli anni successivi due sequel, l’ultimo dei quali firmato da John Romero e dalla sua Ion Storm. Poi dal 2004 più nulla. A 10 anni di distanza da quell’ultimo capitolo della serie arriva questo Thief.
Apprezzerete fin da subito il lavoro certosino svolto da Eidos nel ricreare gli ambienti.
Sì proprio “Thief” e basta. Perché è un punto e a capo. Non è né un sequel né un prequel, non si lega in alcun modo ai precedenti capitoli, e potrà essere giocato anche da chi non avesse mai messo mano alla serie originale. Anche se i fan di Garrett ci troveranno qua e là vari riferimenti (qualcuno ha detto Basso?) insieme agli elementi distintivi della serie. Insomma si sentiranno a casa! Ma procediamo con ordine.
Thief induce nel giocatore quel senso di pericolo imminente e quell’adrenalina costante che sono elementi fondanti del genere stealth.
Il prologo del gioco vi introdurrà alle meccaniche di base di questo nuovo capitolo. Inizierete la vostra avventura in un appartamento: dovrete svuotarlo minuziosamente di ogni oggetto prezioso, mentre il proprietario ubriaco sarà impegnato a dormirsela della grossa. Apprezzerete fin da subito il lavoro certosino svolto da Eidos nel ricreare gli ambienti, la cura del dettaglio, il sofisticato sistema di illuminazione (che è tra gli elementi fondanti del gioco!) e in generale l’uso magistrale dell’Unreal Engine.
Thief è un’avventura con visuale in prima persona, fortemente basata sulla narrazione e che torna alla radici del genere stealth, scordatevi quindi di andare all’assalto: per cavarvela nel gioco dovrete essere furtivi e sfruttare le ombre a vostro vantaggio.
La “gemma della luce” nell’angolo inferiore sinistro dello schermo vi dirà in ogni istante quanto sarete visibili. E sarà un punto di riferimento importante per poter agire nell’ombra. Non perdetela mai di vista!
Se necessario sarete anche rapidi e agilissimi a orchestrare una fuga, utilizzando una corsa acrobatica in stile Assassin’s Creed, tenete premuto il grilletto sinistro del pad e automaticamente salterete ostacoli, scavalcherete baratri, scivolerete giù da grondaie… con un effetto particolarmente coreografico.
Vediamo la trama. Garrett è un ladro esperto, non conosciamo la sua età e nemmeno il suo passato… sappiamo solo che è cresciuto in un orfanotrofio, da cui è fuggito. Sappiamo che a motivarlo nei furti non è più il bisogno di sopravvivere, ma l’adrenalina e la sfida, e sappiamo anche che fino a oggi non ha mai pagato il prezzo di ciò di cui si è appropriato. Garret dunque fa ritorno alla sua città (chiamata semplicemente “La Città”) e deve mettere a segno un colpo su commissione, ma qualcosa va storto e insieme alla sua amica e rivale Erin si trova ad assistere e a essere coinvolto in un rito misterioso. Si risveglierà trasportato su un carretto e scoprirà di essere mancato dalla Città addirittura per un anno Nei panni di Garrett dovrete quindi venire a capo di quel è succedendo, portando a termine svariate missioni e furti. E muovendovi in bilico tra intrighi politici e rivolte popolari… Non vogliamo svelarvi troppo della storia ma sappiate che la città è sotto il controllo del malvagio Barone Northcrest. E che un morbo si sta diffondendo tra i suoi abitanti già stremati dalla fame (qualcuno ha detto Dishonored?!). La palla a questo punto passerà a voi.
A vostra disposizione avrete un’abilità chiamata “concentrazione visiva”. Una sorta di mix tra l’Occhio dell’Aquila di Assassin’s Creed e la visione del detective della serie Batman Arkham.
Come maestri del furto avrete un bel po’ di assi nella manica da giocarvi. Potrete ad esempio scoccare frecce con corda, per raggiungere punti sopraelevati; o frecce ad acqua per spegnere candele e torce a distanza, creando l’ombra necessaria a muovervi in sicurezza. Ricordate la “gemma della luce”? Potrete scegliere l’equipaggiamento da utilizzare, ad esempio l’arco, attraverso una ruota di selezione delle abilità.
Imparerete a essere silenziosi e furtivi, adottando un basso profilo, muovendovi acquattati e prestando attenzione alle superfici su cui camminerete per non fare troppo rumore. Per esempio passando dal terreno all’acqua dovrete prestare particolare cautela, per non allarmare eventuali nemici intorno a voi; potrete sporgervi dagli angoli, per osservare restando meno visibili, o sbirciare attraverso le serrature prima di farvi largo scassinandole. Potrete anche arrampicarvi usando corde, scale oppure il rampino a vostra disposizione (che però funzionerà solo in punti ben precisi). E muovervi rapidamente da una copertura all’altra, attraverso l’abilità di “scatto”… ma dovrete stare costantemente all’erta! Thief insomma induce nel giocatore quel senso di pericolo imminente e quell’adrenalina costante che sono elementi fondanti del genere stealth.
Non è previsto un “albero dei talenti” in stile RPG: Garrett in quanto ladro esperto disporrà fin da subito di tutte le proprie abilità.
Ma uscendo dagli edifici e salendo in alto, percorrendo assi sottili sospese tra i tetti della città, ecco che guardando verso il basso, verso le guardie e i passanti, vi sentirete quasi intoccabili!
Garrett è un “pacifista”, non ama uccidere se non è strettamente necessario, ma volendo potrete farlo, ad esempio usando arco e frecce per mettere a segno dei poderosi “headshot”. Tipicamente però agirete diversamente, cioè derubando le persone dopo essere arrivati silenziosamente alle loro spalle o mettendole KO con un colpo in testa ben assestato, dopodiché potrete depredarle di ogni avere (o di oggetti utili per proseguire nella missione). Ma occhio a lasciare il loro corpo ben in vista! Se notato da altre guardie le allerterete, quindi sarà bene occultarlo: essere scoperti potrebbe significare la fine della missione oppure innescare una caccia all’uomo che vi porterà a fuggire e a nascondervi, magari trovando riparo all’interno di un armadio, un po’ in stile Outlast. I nemici ovviamente passeranno al setaccio i possibili nascondigli, giusto per tenervi sulle spine! Anche se non sempre l’intelligenza artificiale si comporterà in modo impeccabile.
A vostra disposizione avrete un’abilità chiamata “concentrazione visiva”. Una sorta di mix tra l’Occhio dell’Aquila di Assassin’s Creed e la visione del detective della serie Batman Arkham, che alla pressione di un tasto e finché durerà la barra di “focus” vi permetterà di visualizzare oggetti utili ed elementi dello scenario con cui interagire… per esempio punti su cui usare il rampino per arrampicarvi. Perché ovviamente strada facendo nel corso delle vostre missioni e dei capitoli lungo cui si svilupperà la storia, dovrete raccogliere tutte le ricchezze che vi capiteranno a tiro: un luccichio indicherà un qualcosa di prezioso, e raccogliendolo otterrete il corrispettivo in oro che vi servirà per acquistare rifornimenti prima di imbarcarvi in una nuova missione.
Non è previsto un “albero dei talenti” in stile RPG: Garrett in quanto ladro esperto disporrà fin da subito di tutte le proprie abilità. In compenso potrete potenziare il vostro equipaggiamento, ad esempio migliorando la stabilità dell’arco o la capacità della faretra, e soprattutto potenziare la “concentrazione visiva”, che quando usata migliorerà l’efficienza di Garrett in combattimento, il suo livello di furtività o la precisione con l’arco.
La trama del gioco si sviluppa linearmente se si segue la trama principale, ma Thief non è un gioco che procede su binari e non mette in gabbia il giocatore.
Inoltre nel corso del gioco potrete recuperare dei “trinket” che se equipaggiati garantiranno vari bonus, come incremento della salute o del focus. All’interno delle abitazioni dovrete individuare casseforti, attivando meccanismi. Ad esempio percorrendo con le mani la cornice di un quadro, fino ad avvertire una vibrazione sul controller a segnalare la presenza di un meccanismo segreto. Premendo il grilletto lo attiverete, mettendo a nudo la cassaforte, a quel punto si tratterà di scassinarla, secondo una procedura ormai consolidata e ben nota agli appassionati di RPG, ovvero ruotando lo stick sinistro dovrete individuare il punto debole del lucchetto e in corrispondenza della vibrazione premere il grilletto per inserire il grimaldello. Procedura questa da ripetere fino allo sblocco della serratura.
A supporto c’è una colonna sonora di grande impatto, a rendere il tutto ancora più cinematografico.
Potrete selezionare tre livelli di difficoltà nel gioco, ognuno dei quali potrà essere ulteriormente personalizzato, che determineranno la soglia di attenzione dei nemici e il costo di risorse ed equipaggiamento. Al livello massimo dovrete essere completamente furtivi, non potrete mettere fuori gioco i civili e i nemici saranno letali. Personalizzando il livello massimo potrete trasformare Thief in un titolo “roguelike” con la modalità Ironman, in pratica morendo una volta la partita si concluderà.
La trama del gioco si sviluppa linearmente se si segue la storia principale, ma Thief non è un gioco che procede su binari e non mette in gabbia il giocatore. Dall’hub principale avrete a disposizione varie quest opzionali da completare nell’ordine che preferirete e che garantiranno ricompense utili per proseguire nella missione principale. Proseguendo nel gioco si sbloccheranno nuove zone, inoltre potrete esplorare la città e i suoi vicoli alla ricerca di segreti e anzi sarete invitati a farlo! Soprattutto avrete la facoltà di interpretare le missioni nel modo che riterrete più opportuno. ignorando completamente le guardie, distraendole oppure mettendole fuori gioco. A seconda del vostro approccio di gioco completerete i capitoli con uno dei tre stili previsti: fantasma, opportunista o predatore. Potrete anche rigiocare le missioni, per completare tutti gli obiettivi e salvare il gioco in qualsiasi momento, non solo in determinati checkpoint. Questo alleggerirà un po’ la pressione giocando ai livelli di difficoltà più elevati.
voglio ribadire quanto affascinante sia la “Città” di Thief, nel modo in cui è stata ricreata da Eidos, con quel suo mix tra medioevale e postindustriale.
Non sono previste invece modalità multiplayer: Eidos si è concentrata esclusivamente sul fornire un’esperienza single player profonda e di qualità, ma con le classifiche online potrete confrontare il vostro punteggio nelle missioni con quello dei vostri amici. In più ci sono le sfide su varie mappe ricche di oggetti da raccogliere e di nemici da evitare. Con tre diverse modalità: in una avrete un tempo limite che potrà essere incrementato rubando oggetti, nell’altra il tempo limite non potrà essere incrementato e quindi dovrete ottenere il miglior punteggio nel tempo a disposizione, infine nella terza dovrete raccogliere oggetti speciali, individuandoli con una meccanica tipo “Fuoco, fuochino, acqua”… sempre con un tempo limite a disposizione.
Del comparto visivo allo stato dell’arte ho già parlato in apertura di articolo. E voglio ribadire quanto affascinante sia la “Città” di Thief, nel modo in cui è stata ricreata da Eidos, con quel suo mix tra medioevale e postindustriale. La quantità di dettaglio che caratterizza gli ambienti, “sporcata” solo da qualche texture meno definita delle altre, gli effetti particellari e il sofisticato sistema di illuminazione (il gioco si svolge esclusivamente di notte), fanno sì che muovervi per questi ambienti sia una vera gioia per gli occhi! E non solo per loro, visto che altrettanta cura è stata posta per il comparto audio, elemento essenziale di un gioco stealth. Ecco quindi che ogni più piccolo rumore è stato riprodotto con fedeltà estrema e avvalendovi di un impianto surround, o di un buon paio di cuffie (vivamente consigliate!), potrete immergervi fino in fondo nell’ambiente di gioco e utilizzare gli effetti sonori per identificare la provenienza di potenziali pericoli. A supporto c’è una colonna sonora di grande impatto, a rendere il tutto ancora più cinematografico. E ciliegina sulla torta… il titolo è interamente doppiato in italiano.
Dall’hub principale avrete a disposizione varie quest opzionali da completare nell’ordine che preferirete e che garantiranno ricompense utili per proseguire nella missione principale.
Parliamo di prestazioni. Abbiamo provato Thief in versione PC su un sistema con processore Core i7 960 a 3.2GHz e scheda grafica ASUS Radeon 280X, riuscendo a farlo girare al massimo del dettaglio e in FullHD, a una media di 42 fps (calcolate con il benchmark integrato). Con livelli di carico sulla CPU mai superiori al 70% e un uso pressoché omogeneo di tutti i core del processore. Thief supporta anche il 3D stereoscopico, cosa sempre più rara, ed è possibile impostare manualmente il field of view in caso si fosse soggetti a motion sickness, per provare a ridurre il senso di disagio. In un secondo tempo arriverà su PC una patch che introdurrà il supporto a Mantle e a TrueAudio. Eidos ha lavorato a stretto contatto con AMD per ottimizzare il gioco per queste due tecnologie, che offriranno una migliore fluidità anche ai possessori di PC poco potenti e un audio posizionale ancora più accurato e realistico.
Non sono previste invece modalità multiplayer: Eidos si è concentrata esclusivamente sul fornire un’esperienza single player profonda e di qualità.
Ricordo che il titolo oltre che per PC è disponibile anche per PS3, PS4, Xbox360 e Xbox One. Nella versione PS4 la barra colorata sul controller vi avvertirà se siete stati scoperti, il touchpad vi consentirà di accedere all’inventario e il sensore di movimento vi permetterà di mirare con l’arco o di effettuare uno scatto in avanti. Su quella Xbox One invece è stato implementato il supporto a Kinect: sporgendovi in avanti scatterete, inclinandovi a destra o a sinistra sbircerete dagli angoli e potrete distrarre le guardie con i comandi vocali.
È venuto il momento di tirare le somme. Thief è un titolo ambizioso, che avrebbe potuto benissimo tramutarsi in un enorme buco nell’acqua considerando il “peso specifico” della serie a cui attingeva. Il gioco arriva poi dopo un certo Dishonored, che di Thief voleva essere in un certo modo l’erede spirituale pur non potendo attingere esplicitamente alla nobiltà del franchise (e che ha stabilito un bel punto di riferimento per gli stealth game in chiave moderna). Ma questo Thief a nostro avviso si spinge addirittura oltre e lo fa non per meriti acquisiti dovuti al brand, ma grazie alla coerenza di un progetto che sposa efficacemente una direzione artistica ispirata, una trama appassionante e un gameplay che torna alla vera essenza di Thief. Molto di più di quanto non facesse Dishonored.. meno action e più stealth.
Insomma Eidos è stata abilissima nel cogliere lo spirito e gli elementi più affascinanti dell’originale Thief, rileggendoli in chiave moderna e nextgen. Questo reboot di Thief cattura fin dai primissimi minuti di gioco. E non vi mollerà più fino a che non l’avrete completato. E ci vorrà un bel po’! Insomma Thief è un nuovo punto di riferimento per il genere ed un titolo imperdibile per tutti gli appassionati di stealth game.
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