Guerra. Che sia del passato, presente o futura, l’industria dei videogiochi ha trattato questo tema innumerevoli volte, tanto che il genere FPS a tema bellico è forse il più popolare degli ultimi anni, nonché tra i più redditizi. Metterci nei panni di un soldato addestrato e capace, da solo, di ribaltare le sorti di un conflitto grazie alla sua abilità nell’uso delle armi, vivere avventure adrenaliniche facendo esplodere più cose possibili e sottomettere il nemico, regalano ai giocatori un grande senso di potere misto a un quasi perverso piacere nel sentirsi degli eroi eliminando avversari a profusione. Eppure (a meno che non abbiate un cuore di pietra) vi sarete chiesti almeno una volta quali conseguenze abbiano le vostre azioni sugli innocenti, su chi la guerra non la vuole, sui semplici civili che si ritrovano coinvolti in uno scontro che non li riguarda, e proprio a causa di soldati come voi perdono tutto, dai familiari all’abitazione. Un tema sicuramente scomodo, che i titoli di maggior successo tendono sempre a minimizzare giustificando i sacrifici, la morte e la distruzione come necessari per raggiungere il fantomatico “bene superiore”.
Vi sarete chiesti almeno una volta quali conseguenze abbiano le vostre azioni sugli innocenti, su chi la guerra non la vuole, sui semplici civili che si ritrovano coinvolti in uno scontro che non li riguarda.
È per questo che quando 11 Bit Studio, un piccolo team di sviluppatori polacchi, ha annunciato This War Of Mine, si è alzato un grande interesse da parte di critica e pubblico, poiché il gioco avrebbe finalmente affrontato il tema della guerra dal punto di vista di persone comuni che lottano unicamente per sopravvivere in una città ormai distrutta dai conflitti, attendendo l’arrivo dei soccorsi. La grafica estremamente minimalista, con uno stile che ricorda disegni a matita e carboncino, esprime visivamente quale è lo spirito di This War Of Mine: tetro, cupo e angosciante. Nessun divertimento quindi, nessuna sparatoria da film hollywoodiano e soprattutto nessun senso di onnipotenza: il gioco vuole mostrare gli orrori della guerra vissuti da persone normali, con un grande realismo sia per quanto riguarda le situazioni da affrontare sia per il livello di simulazione della vita stessa.
Il livello di sfida così punitivo metterà a durissima prova i vostri nervi, come se i temi trattati non fossero già abbastanza pesanti.
Per evitare una morte prematura infatti dovremo tenere conto degli indicatori di salute, fame e stanchezza, senza tralasciare anche lo stato d’animo del gruppo: nella nostra lotta per la vita non saremo soli, e il gruppo di tre persone con cui inizieremo la storia potrà essere ampliato accogliendo nuovi rifugiati (ricordando sempre che stiamo per accettare una nuova bocca da sfamare), ma potrebbe anche ridursi. Azioni spesso necessarie come uccidere degli altri superstiti per rubare loro le provviste potrebbero salvarci dai morsi della fame, ma l’impatto psicologico su alcuni nostri compagni potrebbe essere tale da farli cadere in depressione rendendoli dei pesi morti, oppure spingerli al suicidio per il troppo stress. Scene disturbanti, che rendono This War Of Mine un prodotto decisamente coraggioso per quanto riguarda la crudezza del messaggio che vuole trasmettere, ma al tempo stesso si rivela anche la sua più grande debolezza.
I personaggi, infatti, sono purtroppo poco caratterizzati, e nonostante l’uso di foto di persone reali, le poche informazioni che abbiamo su di loro sono riassunte in una scheda biografica che ne evidenzia eventuali capacità o debolezze, ma oltre a questo risulta difficile affezionarsi davvero ai compagni, minando così le emozioni che si dovrebbero provare vedendoli in difficoltà a causa di una ferita, di una malattia o perché sono stremati dalla fame, fino al punto in cui li perdiamo per sempre.
La grafica estremamente minimalista, con uno stile che ricorda disegni a matita e carboncino, esprime visivamente quale è lo spirito di This War Of Mine.
Se solo 11 Bit Studio avesse dedicato più tempo alla costruzione di un background per ogni personaggio e di dialoghi più frequenti, capaci di svelarci man mano dettagli sulle loro vite, sicuramente l’effetto “pugno nello stomaco” sarebbe stato di gran lunga più efficace, ma anche così This War Of Mine è sicuramente un gioco difficile da digerire.
Anche il gameplay è estremamente minimalista, ricordando per certi versi un’avventura grafica con una spruzzata di elementi da platform bidimensionale: selezionando il personaggio da usare con il mouse, lo si può indirizzare con un semplice “clic” lungo lo scenario e farlo interagire con l’ambiente, ad esempio scalando alcuni ostacoli o raccogliendo oggetti e materiali per il crafting. Quest’ultimo si è rivelato decisamente ben strutturato e dettagliato… forse anche troppo.
Se solo 11 Bit Studio avesse dedicato più tempo alla costruzione di un background per ogni personaggio e di dialoghi più frequenti, capaci di svelarci man mano dettagli sulle loro vite, sicuramente l’effetto “pugno nello stomaco” sarebbe stato di gran lunga più efficace.
Il gioco infatti è estremamente difficile, al punto di sfociare spesso nella pura frustrazione quando anche la più banale delle azioni, come ad esempio cucinare, richiede una serie di condizioni semplicemente impossibili da affrontare, considerata la scarsità di materiali a disposizione. È vero che, come già detto, This War Of Mine vuole essere il più realistico possibile, e che in una situazione di guerra anche solo trovare acqua pulita per cuocere della pasta è un’impresa, ma il livello di sfida così punitivo metterà a durissima prova i vostri nervi, come se i temi trattati non fossero già abbastanza pesanti.
This War Of Mine si è rivelato essere un interessante esperimento, e il suo prezzo budget è sicuramente un incentivo a provare un’esperienza diversa dal solito.
Ogni giornata trascorsa nel gioco di divide infine in due fasi. In quella diurna dovremo passare il tempo costruendo attrezzi e utensili sia per la sopravvivenza (come pale e picconi per rimuovere le macerie o letti per dormire meglio) sia per costruire rudimentali armi bianche o da fuoco, anche se nella maggior parte dei casi il combattimento deve essere veramente l’ultima risorsa. Inoltre, dovremo anche provvedere a sfamare i membri del gruppo, tenere alto il morale parlando con gli altri e preparare anche delle barricate utili per la notte. È possibile, infatti, che altri gruppi di superstiti cerchino di entrare nella nostra base per rubare le scorte di cibo, per cui sarà necessario, oltre alle già citate barricate, anche stabilire dei turni di guardia, il tutto tenendo sempre in considerazione il livello di stanchezza fisica di ogni personaggio. Questa parte risulta leggermente ripetitiva, a lungo andare, ma per fortuna durante la notte il gioco cambia movimentando un po’ le cose.
Con il favore del buio, infatti, dovremo scegliere un membro del gruppo e partire alla ricerca di nuovi materiali e oggetti, setacciando edifici abbandonati oppure correre qualche rischio in più e provare a svaligiare abitazioni occupate da altri superstiti o soldati, sicuramente più ricche di bottino utile. Naturalmente in questi casi dovremo fare molta attenzione a non essere scoperti, trasformando quindi il gioco in uno stealth: cercare di fare meno rumore possibile, trovare un nascondiglio e spiare attraverso le serrature saranno azioni fondamentali per cercare di tornare alla base tutti interi e con lo zaino pieno.
In conclusione, This War Of Mine si è rivelato essere un interessante esperimento, e il suo prezzo budget è sicuramente un incentivo a provare un’esperienza diversa dal solito, impegnativa ma capace di farvi emozionare e farvi riflettere sul tema della guerra e dei suoi inevitabili orrori.
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