TikTok non è per le vecchie generazioni: se sei un old school non capirai mai questo trend

Contenuti immagine. Like e cuoricini, creator e influencer. Solo col tempo, e non tutti, ci si sta abituando al nuovo mondo dei social, di cui quello cinese è ancora il numero uno al mondo.

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TikTok – Videogiochi.com

L’invasione dell’hashtag core è un qualcosa che su TikTok sta facendo davvero tendenza. È uno stile di montaggio che vede video di nicchia stratificati l’uno sull’altro in modo casuale per disorientare lo spettatore e condividere un messaggio sui social ma all’intera società. È come la versione TikTok di un discorso del Joker nel franchise di Batman o un promemoria “svegliati pecora” in forma ridotta, commentando il consumismo, la dipendenza, la solitudine, la tristezza e la tecnologia – e le loro varie sezioni trasversali.

Un linguaggio praticamente incomprensibile per una persona normale, ma anche per uno entrato negli “anta”. Negli “entra” invece sanno benissimo cosa sia un corecore, visto che in nemmeno un semestre ci sono stati circa 65 milioni di visualizzazioni made in corecore, video – tanto per intenderci – video da oltre 10-11 milioni di views. Da soli.

Il suffisso di TikTok

Corecore, o “nicchia-tok”, è fondamentalmente anti-“core” in primo luogo, una raccolta senza senso di video che mirano a provare a connettersi a un messaggio condiviso. Ma se sta smuovendo un popolo vuol dire che è un fenomeno quanto meno da capire, magari si scoprirà che quel termine così strano, in realtà nasconde un concept molto più profonda di quanto probabilmente si potrebbe pensare. Quel #core – o corecore, fa lo stesso – sintetizza esperienze, generi e idee tanto condivisi quanto attuali.

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TikTok – Videogiochi.com

Corecore è fondamentalmente l’antitesi di un’idea. La sua esistenza sta nel fatto che può essere qualsiasi cosa: può collegare tipi di comunicazione diversa incanalati nella stessa idea centrale, riguarda l’autoconsapevolezza della norma che accettiamo comodamente, e la sua improvvisa diffusione nel mainstream suggerisce il desiderio di allontanarsi dal mondo dei social, pur vivendo. Tutto e il suo esatto contrario. I video con milioni di “Mi piace” uniscono momenti della cultura pop di persone che scattano come Ryan Gosling in Blade Runner 2049 o Bojack Horseman che hanno un disfacimento esistenziale montato insieme a cupe clip di vizi come il gioco d’azzardo o TikTok incorporati di vlogger che si sfogano sulle loro vite.

Sembra tutto così strano, ma quelli della Generazione Z ci stanno andando a nozze: a loro d’altronde piace il succo della questione (in questo sono estremamente sintetici) spiegato in modi diversi, a libero piacimento. Un po’ come tangentopoli, calciopoli e tutti quei suffissi “poli”… per tiktok sono tutti… core.

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