“Un ultimo tentativo, dai!”. È questa la frase che continuano a ripetersi i giocatori di Trials. I ragazzi di Red Lynx ci hanno sempre messo l’anima e il cuore, in questa serie, e ora, con il nuovo Trials Fusion, provano ad alzare ulteriormente la posta e riscrivere le regole dei racing game arcade. Trials HD prima ed Evolution poi hanno mostrato come è possibile creare un buon gioco basandosi solo sulla creatività degli sviluppatori e sul supporto dei giocatori. È evidente come la serie si sia evoluta in questi anni e Trials Fusion ha tutte le intenzioni di continuare sulla stessa strada.
In Trials Fusion il giocatore potrà effettuare le più assurde acrobazie, durante i grandiosi salti tipici della serie.
Squadra che vince non si cambia! Red Lynx sceglie di non apportare significative modificazioni a una formula che, con Trials Evolution Gold Edition, era stata capace di mettere insieme il meglio dei due giochi, in un’edizione uscita per la prima volta su personal computer. Ma a questo strampalato gruppo di finlandesi non può bastare il mero riciclo di elementi, seppur perfetti, e hanno deciso quindi di introdurre in Trials Fusion alcune nuove interessantissime chicche.
Punto uno: perché accontentarsi delle due ruote quando puoi averne quattro? L’editor di Trials Evlution aveva lasciato ampio spazio alla fantasia dei giocatori che, come prima cosa, si erano lanciati nella “costruzione” di ATV (o quad che dir si voglia). Questo veicolo, infatti, non presente nel parco mezzi base, era nato all’interno dell’editor per mano dei giocatori, dall’assemblamento di due moto. Il successo del quad è stato tale che Red Lynx ha deciso di introdurlo nel nuovo Trials Fusion fin dall’inizio. Ma non temete, guidare un ATV non significa necessariamente rinunciare a salti spaziali e acrobazie stellari: i quad di Red Lynx fanno faville anche se sono pesanti più del doppio delle moto che siamo abituati a guidare.
Palazzoni di vetro, porte automatiche e dirigibili elettrici, tutto gira in un fluidissimo 60 frame per secondo, supportato da texture molto definite.
Punto due: perché non approfittare dell’altitudine per cimentarsi in qualche trick estremo? Detto, fatto! In Trials Fusion il giocatore potrà effettuare le più assurde acrobazie, durante i grandiosi salti tipici della serie. L’introduzione dei trick apre a tutta una serie di meccaniche di gioco complementari che arricchiscono molto la modalità single player. Le acrobazie, infatti, oltre a rappresentare missioni secondarie di ciascun tracciato, vengono valutate con un punteggio che si accumula durante tutta la prova e che viene successivamente pubblicato in una classifica visibile on-line. Non posso negarlo, ricercare ossessivamente il trick impossibile aumenta esponenzialmente il rischio di un fragoroso schianto, ma nulla è più esaltante di un backflip eseguito a 10 metri di altezza, fatto pochi secondi prima di atterrare su un luccicante pannello solare.
Questo mi porta direttamente al terzo punto: l’estetica. Se il primo Trials era per lo più ambientato in capannoni al chiuso, e il secondo si svolgeva quasi sempre all’aperto, in mezzo alla natura, Trials Fusion è invece marcatamente fantascientifico. Falegnamerie, container portuali e ponteggi sono stati sostituiti con fabbriche, piattaforme costellate di luci al neon e pannelli solari: Trials non è mai stato così techno! Palazzoni di vetro, porte automatiche e dirigibili elettrici (?), tutto gira in un fluidissimo 60 frame per secondo, supportato da texture molto definite e da una gestione dinamica delle luci perfetta; come è giusto che sia in un gioco in cui la maggior parte delle superfici è lucida, come il metallo appena lavorato.
Le acrobazie oltre a rappresentare missioni secondarie di ciascun tracciato, vengono valutate con un punteggio che si accumula durante tutta la prova.
Le tre principali innovazioni si vanno a innestare, però, su un impianto molto simile a quello visto in Trials Evolution. La modalità single player richiede di superare tutti i tracciati nel minor tempo possibile e con un numero limitato di errori. I vari percorsi sono raggruppati per difficoltà, da “principiante” a “difficile”, con un livello “estremo” adatto solo ai più masochisti. Sono inclusi anche una modalità “torneo”, che prevede il superamento di gruppi di tracciati e una modalità “prove di abilità” che spinge la pazienza dei giocatori ben oltre l’umana ragione, con prove che spesso e volentieri non hanno nulla a che vedere con il trial.
Ricercare ossessivamente il trick impossibile aumenta esponenzialmente il rischio di un fragoroso schianto, ma nulla è più esaltante di un backflip eseguito a 10 metri di altezza.
Torna anche il multiplayer in una formula sostanzialmente invariata e torna anche il meraviglioso editor di tracciati, un vero gioiello del genere se confrontato con quello di titoli analoghi.
Alla luce di quanto visto, è chiaro che Trials Fusion ha tutte le caratteristiche per continuare la storia di successi di questo piccolo studio finlandese. Red Lynx può essere fiera di quello che i videogiocatori proveranno nell’early access, aperto in questi giorni su Steam. Non resta che aspettare qualche settimana, fine mese per pcisti, e tutti potremo finalmente tornare a sfracellare al suolo il nostro pilota fantoccio.
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