TRIGGERED, in questo episodio della rubrica di Videogiochi.com parliamo dei problemi tecnici su Biomutant.
In questo appuntamento non proprio piacevole, di un ennesimo lunedì tutt’altro che soddisfacente esamineremo un’altra notizia piuttosto problematica uscita nella settimana precedente. Che ci ha triggerati. Manca una manciata di ore all’uscita di Biomutant, l’ultimo lavoro di THQ Nordic, che dopo un lungo periodo di lavori mette sul mercato il proprio lavoro. Parliamo di un action RPG che sarebbe dovuto uscire addirittura nel 2019, ma che per i tanti problemi tecnici e per una qualità che non soddisfaceva affatto gli sviluppatori è stato rinviato. E fin qui assolutamente nulla da recriminare, anzi. E’ sempre una decisione molto saggia quella del team di sviluppo, che per non deludere gli acquirenti e tanti videogiocatori di tutto il mondo, ha preferito rinviare tutto. Un atteggiamento che forse avrebbe dovuto ispirare tanti altri sviluppatori che in passato, per una lunga serie di ragioni, hanno preferito lanciare un prodotto tutt’altro che perfetto. Scriviamo Cyberpunk 2077 solo per fare un nome su cui si è tutti globalmente d’accordo. Eppure anche THQ Nordic sta per lanciare un prodotto tutt’altro che perfetto. E questo non è proprio il massimo.
Biomutant non sarà certo un videogioco che passerà alla storia per essere rivoluzionario. Chiariamo, non tutti i giochi devono esserlo, anche se ci piacerebbe vedere più sviluppatori che osano. THQ Nordic è uno studio molto piccolo, di circa 20 persone, che certamente non potrà fabbricare un gioco perfetto. Non ci riescono gli studi con centinaia di dipendenti e con un budget da far arrossire. E tuttavia, proprio alla luce del rinvio addirittura biennale, ci aspettavamo una cura particolare per un titolo che seppur grande nelle dimensioni non ci pare certo incredibilmente profondo e complesso nelle interazioni ambientali, nelle scelte e in generale. E ripetiamo, questo non è una colpa, fare molto bene poche cose è un approccio preferibile a sbagliarne tante. Eppure, malgrado tutto, oltre agli inevitabili problemini, glitch e bug minori che sono difficilmente eliminabili (persino The Last of Us parte 2 ne ha un paio), ci sono già degli importanti difetti.
Come annunciato da THQ Nordic, infatti, la versione PS5 di Biomutant non girerà in 4K, ma con una versione upscalata a 1440p. 4K nativi per la versione Xbox Series X, che non avrà bisogno di un aggiornamento futuro a differenza della controparte nipponica. Insomma, continua questo trend di titoli rilasciati anche dopo lunghi rinvii (in questo caso 2 anni), che però hanno ancora delle gravi mancanze che si riversano sull’utente finale. Niente di specifico contro Biomutant e THQ Nordic, a cui auguriamo un buon day one, ma è un peccato che anche questo titolo si unisca alla lunghissima lista dei giochi da correggere dopo il rilascio. Siamo d’accordo con i dev quando chiedono di non attaccarli personalmente o mettere in dubbio la passione e lo sforzo immane profuso alla realizzazione del titolo. Tuttavia ci chiediamo se qualche mese in più non avrebbe giovato, soprattutto in questo 2021 in cui saranno veramente poche le grandi uscite…
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