Triggered è l’appuntamento settimanale in cui parliamo di una news non proprio entusiasmante, riflettendo con toni polemici. Di lunedì.
In questo appuntamento non proprio piacevole, di un ennesimo lunedì tutt’altro che soddisfacente esamineremo un’altra notizia piuttosto problematica uscita nella settimana precedente. Che ci ha triggerati. Oggi parliamo dell’annuncio da parte di Epic Games dell’imminente arrivo su Fortnite di due nuovissimi personaggi: Ryu e Chun-Li. Entrambi colonne portati di Street Fighter, uno dei videogiochi più apprezzati e longevi della storia, tra le colonne portanti dei cabinati e del genere picchiaduro. L’ennesima aggiunta di icone pop all’interno del titanico battle royale. Nulla di nuovo sotto il sole del free-to-play, eppure questa notizia è particolarmente densa di significati.
Mettiamo per un momento da parte la poderosa Chun-Li, la “donna più forte del mondo”. E non perché non degna di un’analisi, ma perché Ryu Hoshi è molto più utile alla riflessione che si vuole portare avanti. In particolare gli eventi che lo vedono protagonista nella lunga e complessa storia di Street Fighter, che non cercheremo di condensare qui per intero. Il combattente famosissimo per l’Hadoken ha dei demoni dentro di sé che appesantiscono e ispessiscono la trame del gioco. Infatti mentre sta combattendo il primo World Warrior Tournament, nel match contro Sagat, qualcosa nel suo profondo di sblocca e qualcos’altro si rompe. In preda ad una inspiegabile furia quasi ammazza il suo avversario, lasciandogli un’enorme cicatrice che lo attraversa per tutto il busto e dando inizio ad una rivalità storica.
Scoprirà attraverso un dialogo con il malvagio Akuma, fratellastro e assassino di suo fratello e maestro di Ryu, che la forza immane che aveva sentito il combattente era la Satsui No Hado. Ovvero l’impeto della voglia di uccidere. Un’energia oscura potentissima, che rendeva chi la possiede più potente ma anche assetato di sangue. Da allora lo smanicato guerriero è sempre in bilico su un filo sottile, cercando di mantenere lontane le tecniche sanguinose e mortali del Satsui No Hado per abbracciare l’energia pura e onorevole del Kyosui No Hado.
Il breve e certamente non molto elegante riassunto della lotta etica e spirituale di Ryu ci serve per mettere in prospettiva l’annuncio del suo arrivo su Fortnite. Quando la skin di un personaggio importante come quello del combattente giapponese farà il suo esordio nello store del free-to-play sarà certamente acquistata da migliaia di persone. E ben presto questi giocatori, giustamente, pubblicheranno immagini e video dei loro gameplay mentre usano la skin appena pagata. E ci ritroveremo inondati di Ryu che usano RPG per “uccidere” altri personaggi, danzare sui loro “cadaveri” e poi lootare altre armi ancora più potenti. Usiamo le virgolette perché si parla sempre di una violenza molto soft.
Non siamo contro Fortnite o contro la politica di Epic Games di inserire skin a pagamento, anzi. Finché si parla di abbellimenti estetici e non di meccaniche pay-to-win saremo sempre favorevoli. Ma è impossibile non sottolineare la dissonanza che si crea con l’immagine canonica di un esperto di arti marziali che cerca di controllare il demone sanguinario che alberga nel suo subconscio. Non sarebbe ora che Fortnite si crei dei propri personaggi, pensati e adeguati all’ambiente in cui si muovono, lottano, costruiscono e…ballano?
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