Truffa online, finta comunicazione dei Carabinieri: attenzione a questo messaggio

Nuova truffa online mette in pericolo molti utenti: se vi arriva questo messaggio dai Carabinieri non apritelo, è falso.

Le campagne di phishing cambiano e si evolvono nel tempo, ma ci sono delle tipologie di frode online che sono ricorrenti e che vengono utilizzate spesso dai criminali informatici. Tra queste c’è la finta mail dei Carabinieri firmata dal comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi.

truffa carabinieri
Truffa Carabinieri – Videogiochi.com

Il motivo per cui i cybercriminali riciclano spesso questa truffa è perché la paura di essere denunciati e di finire in carcere per reati gravi come la pedofilia, pedopornografia e traffico sessuale (solitamente sono questi i reati inseriti all’interno della mail truffa) spinge i meno accorti a cadere nel tranello.

Solitamente, infatti, i criminali scrivono nella mail i capi d’accusa e spiegano che starebbero per cominciare le indagini. Esplicitano che per simili reati si potrebbe dover scontare una pena carceraria di 5 anni e si dovrebbe poter pagare una sanzione di 75mila euro. Una volta terrorizzati per bene gli utenti, i criminali propongono una transazione amichevole, ovvero una somma da corrispondere per sospendere le indagini.

Nuova truffa online coinvolge i Carabinieri: fate attenzione, non aprite la mail

In queste settimane sta girando una nuova truffa che cerca di sfruttare la paura degli utenti web. Nella mail, mandata dall’indirizzo di posta elettronica possiamoaiutarvicarabinieri39@gmail.com, Si vede in alto il logo dei Carabinieri, si leggono le solite accuse di aver commesso reati di pedofilia, pedopornografica e traffico sessuale, ma questa volta non vengono richiesti pagamenti.

Mail truffa Carabinieri
Nessuna indagine su un presunto reato vi verrà comunicata via mail – Fanpage – Videogiochi.com

Nella mail si legge che la denuncia la si può scaricare per intero in formato PDF tramite il link che si trova alla fine del messaggio (non cliccate mai sui link, potrebbero installarvi un virus o un malware). Inoltre vengono richieste le immagini della carta d’identità, del passaporto o dell’ultima bolletta dell’elettricità.

Probabilmente i truffatori prediligono i documenti perché con questi potrebbero essere in grado di svuotarvi il conto in banca senza che ve ne accorgiate. Potrebbe anche darsi che si siano accorti che la richiesta di denaro per sospendere le indagini non funzionava più.

Come sempre il consiglio è di cestinare immediatamente queste mail. I Carabinieri non vi contatterebbero mai in questo modo nel caso foste indagati. La legge prevede che vi arrivi l’avviso di garanzia solamente in formato fisico. A consegnarlo sono gli stessi gendarmi a casa vostra. In ogni caso un’indagine non può essere interrotta da un pagamento (sarebbe corruzione), mentre per effettuare il riconoscimento – il presunto motivo per cui vi viene chiesta la foto dei documenti in quest’ultimo tentativo di truffa – verreste chiamati direttamente in caserma.

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