Dai documenti annuali che Ubisoft, come qualunque altra società, deve fornire emerge che c’è ancora un problema di abusi e condotte inappropriate che genererebbero un ambiente di lavoro tossico.
Le accuse viaggiano da tempo e sono state rivolte più volte agli uomini nelle alte sfere (e in questo caso ci riferiamo proprio a esseri umani di sesso maschile) che avrebbero creato un ambiente di lavoro insopportabile. Al punto che alcuni “talenti” se ne sarebbero andati.
Nel corso dell’ultimo anno Ubisoft si è presa la sua dose di vergogna annunciando più volte di aver preso di petto la situazione. E possiamo leggere in due modi diversi quello che ora emerge dallo Universal Registration Document in cui la società descrive tutto quello che ha fatto e le perfomance dello scorso anno fiscale.
C’è una quantità finita di stress nell’ambiente di lavoro che un essere umano può sopportare e che, una volta colmata la misura, genera due tipi di comportamenti: abbandono del luogo di lavoro o abbandono della mentalità del lavoro. Ma a quanto pare dentro Ubisoft è ancora un problema far sì che i suoi creativi e i tecnici di massimo livello lavorino bene e siano contenti di lavorare in questa società.
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E dallo URD, Universal Registration Document, emerge proprio una situazione che rimane critica. un dato su tutti: il rischio di non riuscire ad attirare e mantenere nella società i talenti è passato da “moderato” a “alto”. Questo significa che la vita lavorativa dentro Ubisoft è peggiorata? Continuando a leggere Ubisoft dichiara di stare facendo tutto ciò che può per ridurre al minimo i possibili episodi di mobbing o violenza ma che “non può esserci una garanzia assoluta che questo tipo di rischio possa essere controllato“. A noi un modo verrebbe in mente ma ce lo teniamo per noi.
Quindi, in realtà forse non è che la situazione sta peggiorando ma Ubisoft sta ammettendo con più trasparenza la situazione che è già complicata. Tra l’altro, il movimento interno alla società per estirpare i comportamenti tossici nel 2020 ha portato all’abbandono di diversi elementi in posizioni chiave che hanno portato “perdite economiche” e di tempo.
Ma perchè ai giocatori e alle giocatrici dovrebbe interessare di sapere se dentro Ubisoft ci si comporta civilmente e con rispetto? Per lo stesso motivo per cui leggiamo le etichette: compiere una scelta buona e etica. E ormai, per fortuna, sono tanti a pensare che non sia etico foraggiare società in cui i lavoratori e le lavoratrici non sono tenuti nella giusta considerazione.
E per quanto Ubisoft si stia impegnando vorrenno allora chiedere perchè un personaggio controverso come Jonathan Dumont sia stato scelto come Creative Director di Ubisoft Quebec, alle prese con Assassin’s Creed Infinity.
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