Ente governativo CMA del Regno Unito ha bloccato l’affare Microsoft-Activision, ma tra le motivazioni c’è un grande errore.
Ormai la fusione tra Microsoft e Activision-Blizzard sta assumendo sempre più sfumature grottesche. E non può non essere diversamente, dato che si parla di un affare che sposta in modo pesante gli equilibri dell’intera industria videoludica, e che intacca personalmente tantissimi videogiocatori. Se sia un cambiamento talmente radicale da poter essere definita una mossa monopolistica è l’argomento di dibattito principale tra i videogiocatori di tutto il mondo, tra le principali aziende del mercato e tra gli enti governativi del pianeta.
Ormai tutti hanno dato la propria visione dell’affare, patteggiando per una parte o per l’altra. In questo articolo non vogliamo però parlare (di nuovo) di questo, bensì sottolineare come, e non è affatto una rarità, in certi casi anche chi è chiamato a prendere decisioni importanti non abbia ben chiara la situazione. Soprattutto se si parla di un settore come quello videoludico, fino a pochi anni fa estremamente di nicchia, che è quanto di più lontano possibile dalla maggioranza dei legislatori e dei politici chiamati ora a legiferare in materia. E lo si nota dall’ultimo comunicato pubblicato dalla Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito.
CMA dell’UK contro Microsoft-Activision, ma l’argomentazione non ha senso
L’organo è tornato ad esprimersi sulla trattativa tra Microsoft e Activision-Blizzard, presentando una posizione contraria alla riuscita dell’affare. Quello che però fa riflettere, e sorridere amaramente, è uno dei punti esposti per supportare la propria posizione. Si legge: “La fusione potrebbe rendere Microsoft ancora più forte nel cloud gaming, soffocando la concorrenza in questo mercato in crescita e danneggiando i giocatori del Regno Unito che non possono permettersi console costose“.
Di nuovo, tralasciando il fatto di essere a favore o contro, questa argomentazione non tiene affatto. Il Cloud gaming proposto da Microsoft mediante il tier più costoso del proprio abbonamento, ovvero il Game Pass Ultimate, in realtà è stato pensato anche, e diremmo soprattutto, per permettere a chi non può spendere cifre esose per acquistare hardware di ultima generazione di giocare lo stesso. Proprio come altri piattaforme di intrattenimento, come Netflix, gli abbonati al Game Pass Ultimate che vogliono giocare in cloud (in streaming) hanno bisogno di 3 cose. La prima è una buona connessione internet, necessaria per permettere al segnale audiovideo e agli input di viaggiare. Poi è necessario avere un hardware su cui di fatto giocare, e qui la libertà e totale. PC vecchissimi, smartphone poco potenti, la vecchia generazione di console Microsoft, quindi Xbox One, oltre che Xbox Series X|S, oppure televisori Samsung di ultima generazione con Gaming Hub. La terza cosa è un pad, che può essere anche un vecchio DualShock PS4.
Cloud Gaming significa più giocatori, non meno!
Microsoft ha confezionato il cloud gaming nel suo Game Pass proprio per permettere di giocare a chi non vuole o non può spendere i 300 euro chiesti per Xbox Series S, i 449 euro per PS5 Digital, i 499 euro di Xbox Series X e i 549 euro di PS5 Standard, nonché cifre ancora più importanti per un PC da gaming. E lo ha fatto anche conscia del fatto che, in un mondo sempre più online, è probabile che in futuro l’idea stessa di avere una console diventi un pensiero vetusto. Al momento il cloud gaming di Microsoft è ancora in fase Beta, e infatti presenta limitazioni importanti.
La qualità dello streaming non supera il full HD (niente 4K) e non mantiene sempre i 60 FPS promessi, e solo una selezione ristretta di titoli presenti nell’abbonamento sono giocabili in Cloud. Tuttavia si tratta comunque di un servizio che permette di giocare con meno di 14 euro al mese a tanti titoli, senza dover spendere una somma importante di denaro per acquistare una console. Pertanto la riuscita della fusione tra Microsoft e Activision-Blizzard non “danneggerebbe i giocatori del Regno Unito che non possono permettersi console costose”, tutt’altro. Permetterebbe loro di poter giocare ad ancora più titoli col Game Pass, in Cloud, senza console costose.
Qui vi spieghiamo perché The Brave and the Bold di WB dovrebbe imitare God of War, e un pessimo risultato di una causa legale contro Nintendo.