Una galassia può sopravvivere attorno ad un buco nero? La risposta è decisamente affermativa, sì, e ce lo dicono i principali scienziati di tutto il mondo.
Non è infatti rado vedere delle galassie che circondano appunto i buchi neri nell’infinito cosmico e tra l’altro da questa “interazione” derivano anche i cosiddetti lobi radio. In sostanza sono delle enorme bolle di plasma che vengono prodotte dai getti emessi da buchi neri supermassicci che si trovano dentro le galassie. Ma come funziona tutto ciò? Quando la materia si avvicina al buco nero per essere inghiottita, questa si scalda raggiungendo temperature esagerate ed emettendo così quantità di radiazioni perpendicolari al disco di accrescimento sotto forma appunto di getti. Tali esplosioni di plasma ed energia viaggiano ad una velocità molto vicina a quella della luce e possono raggiungere distanze enormi, pari quanto quelle della galassia da cui hanno avuto origine. Nel loro percorso i getti incontrato il gas circostante e formano delle bolle di gas incandescente che si estendendo ai lati del centro della galassia per decine di migliaia di anni luce di diametro. Ecco quindi spiegato cosa sono i lobi radio, il cui nome deriva dal fatto che emettono luce radio ma anche ad altre lunghezze d’onda. Per gli astronomi, studiare queste bolle di gas può fornire molte informazioni su ciò che accade nella galassia ospite; è ad esempio possibile stimare il volume della cavità e ipotizzare la quantità di energia iniettata dal buco nero.
GALASSIA ATTORNO AD UN BUCO NERO? ECCO COSA SUCCEDE
Questo è quanto ha fatto un team di astronomi dell’università di Leiden analizzando un campione di quattordici ammassi di galassie, e combinando poi le osservazioni della rete di radiotelescopi del Low Frequency Array (Lofar) con quelle del satellite a raggi X Chandra. «La combinazione delle misurazioni ci dà un’idea molto migliore di ciò che sta accadendo nell’ammasso», ha raccontato Roland Timmerman, ricercatore dell’Università di Leiden e primo autore dello studio pubblicato su Astronomy & Astrophysics. «È un cliché, ma il risultato della combinazione è molto più grande della somma delle singole misurazioni». «In precedenza questa combinazione non era possibile, perché non erano disponibili immagini radio con una risoluzione paragonabile alle immagini a raggi X di Chandra», ha aggiunto il ricercatore. «Adesso che le antenne della rete Lofar sono distribuite in tutta l’Europa, la risoluzione delle immagini è alta abbastanza da poterla realizzare». Questo è quindi quello che succede quando una galassia si posiziona attorno un buco nero: davvero incredibile…