Nintendo ha deciso da tempo di dismettere il supporto alle console 3DS e Wii U e la chiusura degli shop online per queste due console ha segnato l’ultimo passo e quindi la fine di una epoca.
Per cercare di andare incontro a giocatori e giocatrici che da queste decisioni avrebbero potuto essere penalizzati la società della grande N aveva deciso di mettere in campo una serie di procedure. Ma diversi utenti hanno invece espresso a chiare lettere la volontà di non avvalersi di nessuna di queste procedure. Ed è per questo motivo che la società si è quindi trovata forse costretta ad aprire all’ipotesi rimborsi.
Una decisione che la dice lunga non solo su come Nintendo abbia forse iniziato a non pensare più che giocatori e giocatrici sono completamente rapiti dai suoi prodotti ma anche sul fatto che probabilmente si paventavano all’orizzonte altre scomode azioni legali. Nintendo è un gigante che dà l’impressione di essere estremamente lento quando si tratta di modificare il modo in cui gestisce le cose e ne è un esempio la decisione presa solo di recente riguardo la riparazione del Joy-Con.
Utenti Nintendo 3DS e Wii U avranno i rimborsi, ma solo qui
Ad annunciare la volontà da parte della società della grande N di andare incontro a tutti quei giocatori che non hanno nessuna intenzione di trasferire i propri crediti maturati sugli eShop ormai defunti di 3DS e Wii U sull’equivalente eShop di Nintendo Switch è stata proprio la società. Sull’account Twitter del nativo Giappone è stato lasciato un messaggio di poche righe in cui la società dichiara che per chi non ha desiderio di trasferire i crediti sullo shop Nintendo Switch c’è una pagina apposita con una procedura da seguire per ottenere un rimborso totale di quanto non è possibile più spendere.
Il messaggio, scritto in giapponese e diffuso dall’account giapponese della società è rivolto al momento proprio solo agli utenti che si trovano nel Paese. Rimane da capire se anche chi si trova in altre parti del mondo avrà questa stessa possibilità. Per fare una qualche previsione su quanto tempo possa volerci per riuscire a convincere Nintendo ad aprire ai rimborsi anche oltre i confini nazionali del Giappone possiamo provare proprio a fare riferimento alla questione relativa alla riparazione del Joy-Con.
Rimborsi come riparazioni?
Il percorso che ha portato Nintendo a convincersi che era il caso di aprire alle riparazioni anche all’interno dell’area europea è stato lungo e soprattutto segnato da alcuni incontri in aule di tribunale e una indagine richiesta dalla European Consumer Organization direttamente alla Commissione Europea. È quindi probabile che la volontà di andare incontro ai giocatori giapponesi con un rimborso sia solo il primo passo di un altrettanto lento percorso per riconoscere lo stesso diritto anche a tutti gli altri utenti.