Nel corso della sua pur breve esistenza, Pokémon GO ha attirato numerose critiche e persino ire.
In Iran, l’app di Niantic è stata bandita perché i pokémon sono oggetto di fatwa dal lontano 2001. In Italia, il Codacons ha chiesto un divieto simile perché gli automobilisti distratti dagli schermi dei propri smartphone sarebbero un pericolo pubblico. E potremmo continuare così per ore.
Alla luce di questi avvenimenti, registriamo oggi la durissima invettiva del vescovo di Noto (Siracusa), che come riportato da Il Fatto Quotidiano avrebbe addirittura accostato Pokémon GO al nazismo, trovandosi in qualche modo d’accordo con il presidente del Venezuela.
“Pokemon Go crea dipendenza a un sistema totalitaristico che è pari a quello nazista. Ecco perché combatto quest’app che sta alienando migliaia e migliaia di giovani”, le parole del vescovo.
Ad influire sul giudizio del vescovo, con ogni probabilità, è stato il fatto che la cattedrale di Noto sarebbe stata resa un PokéStop per il suo valore artistico e culturale, diventando meta di pellegrinaggio per numerosi giovani non tanto per motivi religiosi, quanto per il rifornimento di oggetti di gioco come le pokéball.
Che ne pensate di questo attacco a Pokémon GO da parte dell’alto prelato siciliano? Fatecelo sapere nei commenti.