Se lo stavate aspettando oppure no sappiate che c’è un altro videogioco riemerso dagli inizi degli Anni 2000 frutto di un progetto non ufficiale che è praticamente pronto per i PC.
Non sappiamo effettivamente se questo progetto durerà o se il proprietario dei diritti originali in qualche modo farà chiudere tutto ma si tratta comunque di una impresa che vale la pena raccontare.
Il gioco in questione è Perfect Dark nella sua primissima versione per Nintendo 64. Perché il coder Ryan Dwyer abbia deciso di imbarcarsi in questa impresa e trasformare il gioco per console prodotto da Rare in qualcosa che può essere maneggiato con il PC forse non lo capiremo mai o forse il motivo è facilmente intuibile: il brivido della sfida.
Perfect Dark, il videogioco che riemerge dall’ombra
Il progetto portato avanti da Dwyer secondo i dati riportati sulla pagina dello stato di decompilazione per la versione NTSC 1.0 e per la versione finale sono al momento fermi al 97,4%. Ma il programmatore ha voluto sottolineare come in realtà quel poco meno del 3% che manca siano inezie derivate dal fatto che, avendo dovuto ricreare da zero il codice, alcune soluzioni stilistiche per la scrittura di qualche stringa non combaciano con le scelte originali dei programmatori del gioco.
Un aspetto molto affascinante del progetto portato avanti da questo programmatore è che si tratta di un progetto in cui Nintendo non può dire nulla (forse): è stato infatti ricreato il codice del gioco da zero senza utilizzare nessun asset protetto da copyright. Come è possibile? Perché per funzionare effettivamente questa forma decompilata di Perfect Dark deve potersi appoggiare ad una ROM legale del gioco originale Nintendo 64 da cui estrarre proprio tutto quello che manca.
Quello che Dwey ha nei fatti ricreato sono semplicemente le istruzioni che mettono insieme gli asset ma senza spingersi fino a creare un gioco completo. A che scopo tutto questo lavoro? In realtà riuscire ad avere il codice di un videogioco uscito per console disponibile per essere maneggiato sul PC significa mettere l’eventuale comunità dei modder nelle condizioni di poter lavorare e quindi effettuare modifiche per esempio al framerate o alla qualità delle texture. Un esempio di che cosa è possibile fare con questi progetti legali è il porting di Super Mario 64 realizzato nel 2019 che ha permesso ad alcuni modder di migliorarne enormemente la grafica aggiungendo addirittura il ray tracing. C’è stato poi di recente anche The Legend of Zelda: Ocarina of Time che è stato distribuito proprio come porting PC non ufficiale a inizio 2022.