La strana storia di cui stiamo per parlarvi riguarda un videogioco che, a quanto pare, avrebbe mentito per anni a tutti i giocatori e a tutte le giocatrici tanto da finire al centro di una class action
Le accuse sono piuttosto pesanti e si concentrano sui metodi di marketing che gli sviluppatori di questo titolo, un videogioco mobile, avrebbero attuato per convincere gli utenti a fare acquisti. Anche se non sembra, persino il marketing deve avere dei limiti e in effetti i limiti ci sono. Chi si è occupato di promuovere questo titolo per smartphone li ha beatatamente ignorati fin dall’uscita del gioco avvenuta nel 2019.
Ad occuparsi della vicenda sarà adesso un tribunale della California cui si sono rivolti alcuni, molti, giocatori che chiedono giustizia per essere stati presi in giro. Perché di presa in giro si sta trattando.
State of Survival, il videogioco che non sapeva mentire
State of Survival è un videogioco pubblicato nel 2019 dalla società FunPlus International. Si tratta di un gioco che prende le mosse dal mondo catastrofico creato da The Walking Dead anche se il titolo non è in alcun modo legato a questo franchise. Andando a guardare la sua pagina su Google Play Store siamo a oltre 50 milioni di download e la media delle recensioni e 4,5 stelle.
Sembra quindi un gioco solido e che ha buona presa sui suoi utenti. Ma è saltato fuori che gli sviluppatori hanno sempre mentito ai giocatori. Le bugie verrebbero da una serie di pacchetti scontati a 9,99 dollari con un millantato risparmio rispetto a un prezzo ufficiale di ben 997,40 dollari. Quale utente sano di mente avrebbe perso l’occasione di risparmiare oltre 900 dollari? A questo prezzo stracciato si aggiungevano anche i messaggi che portavano gli utenti a pensare di avere a disposizione pochissimi pezzi.
Si tratta di tecniche di vendita che fanno leva sui sentimenti umani ma che non dovrebbero essere utilizzate. Soprattutto perché a lungo andare diventano delle frodi. Da quando State of Survival è stato pubblicato, infatti, i famosi pacchetti scontati del 99% hanno continuato a rimanere allo stesso prezzo e nessuno ha mai visto finire il periodo di sconto. Questo comportamento ha quindi, questa è la tesi dell’accusa, provocato un danno ai giocatori che sono stati con l’inganno convinti di avere a disposizione un prodotto in quantità limitata e in promozione quando invece, nei fatti, hanno sempre pagato il prezzo pieno visto che non c’è mai stato un cambio nel cartellino.
In particolare si tratta di tecniche che sono proibite nello Stato della California, dove si è costituita la class action con molti giocatori che hanno dichiarato apertamente che se avessero saputo di stare acquistando un oggetto normale al suo prezzo pieno e non un oggetto scontato non avrebbero mai effettuato quella spesa.