Videorecensione con voto di God of War Ragnarok, un videogioco che sfiora l’eccellenza firmato Santa Monica Studio.
God of War Ragnaok ha sulle spalle un peso assolutamente enorme, che schiaccerebbe senza troppe difficoltà altre IP importanti. E’ infatti una delle due nuove grandi esclusive Playstation uscite quest’anno, dopo Horizon Forbidden West. Ed è uno dei pochissimi tripla-A di spessore di questo 2022 che sembra un 2021-bis, tra rinvii, console introvabili e problemi di ogni sorta. Tutto questo senza considerare l’ovvio onere ed onore di essere parte di una delle saghe più importanti della storia del videogame. Ma se c’è una cosa che Kratos e Atreus hanno dimostrato di saper fare è vincere nelle situazioni più avverse e complicate, e questa volta ancora meglio che in passato.
God of War Ragnarok è un sequel diretto del gioco uscito nel 2018, tanto da presentare un recap nel suo menu principale e farci arrivare alla fine dello scorso titolo solo quando sono passati diversi minuti in-game. E come la serie ci ha abituati, poco dopo aver iniziato la partita saremo catapultati in combattimenti veloci e soddisfacenti, dal ritmo adrenalinico e dalle coreografie incredibili. Tra vecchi ritorni e nuove entrate, God of War Ragnarok presenta una storia ancora più matura del suo predecessore. Il tempo è passato, e si vede. Kratos ora lascia trasparire qualche piccola emozione sul volto, che un tempo avrebbe nascosto dietro un’espressione seria e severa, come un muro di scudi di una falange spartana. Atreus è cresciuto fisicamente, ma è anche maturato, e non di poco. Nello scorso capitolo lo vedevano ribellarsi quasi capricciosamente ad una figura autoritaria di cui conosceva pochissimo, perso nel dolore per la scomparsa della madre e confuso sulla propria identità divina.
Ora invece il ragazzo ha un vero rapporto con suo padre, e malgrado continui a peccare di una certa ingenuità dovuta alla sua età, pesa in modo determinante in ogni scena e in ogni dialogo, nonché sull’intera avventura. Kratos e Atreus litigano assumendo i ruoli di generale e soldato, veterano disilluso e giovane voglioso di cambiare il mondo, stanco guerriero cinico e acerbo idealista che mette tutti in pericolo con le sue ambizioni. Ma soprattutto tra padre e figlio. Santa Monica ci propone un conflitto generazionale autentico, che tutti vivono almeno due volte nella vita, ricoprendo entrambe le posizioni. E riesce a farlo in maniera assolutamente magistrale, con i personaggi che evolvono e regrediscono sulla controversa e mai chiara linea che divide il buono dal cattivo. Presentandoci delle divinità che sono segnate dalle contraddizioni, distrutte dal fallimento, bramose di potere, in una scala di grigi notevole anche per questa saga, che da sempre evidenzia i difetti dei suoi personaggi.
VIDEOAnche nel gioco del 2018 i dialoghi erano scritti bene e l’intera storia fluiva ottimamente, ma in certi momenti era possibile iniziare a sentire un po’ di ridondanza e di stanchezza. In God of War Ragnarok, invece, ogni scambio di battute e ogni scena ha una potenza narrativa incredibile. Ed è in questi momenti, ancora più che sul campo di battaglia, che il titolo raggiungere l’eccellenza assoluta. Una menzione d’onore anche per le missioni secondarie, che stuzzicano la curiosità del giocatore e mantengono l’attenzione altissima. Molto più che semplici riempitivi per portare la longevità del gioco oltre le 40 ore.
Dal punto di vista tecnico parliamo di un videogioco che ha dei valori produttivi così alti e degli sviluppatori talmente attenti che sarebbe strano non eccellesse. Questo ovviamente non significa dare per scontato i grandi risultati ottenuti ancora una volta da Santa Monica, ma semplicemente sottolinearne la costanza e l’affidabilità, nel caso dovesse ancora mostrare qualcosa. Bisogna dire che God of War Ragnarok non è certamente rivoluzionario come il suo predecessore, che per la prima volta ha messo la telecamera alle spalle di Kratos e non in un angolo della stanza piena di nemici. E anche dal punto di vista grafico, sonoro e del gameplay non ci sono spartiacque enormi.
Tuttavia, ogni singolo aspetto è assolutamente godibile e prossimo alla perfezione, dalle animazioni al doppiaggio, passando per la descrizione delle armi agli enigmi ambientali più complessi che in passato. Se avete giocato al reboot del 2018, allora dal primo istante God of War Ragnarok vi sembrerà un guanto cucito su misura, che si infila a pennello. D’altronde non si poteva chiedere di più, data la necessità di dover far girare il gioco su PS4, cosa che ha limitato le sperimentazioni tecniche di Santa Monica.
Interessanti i passi avanti fatti per quanto concerne i combattimenti e il gameplay in generale. God of War Ragnarok riesce soprattutto in questo aspetto ad essere familiare, ma anche ad evolversi. Le battaglie ora sono ancora più complesse e stratificate, con alcuni nemici che hanno dei punti deboli da sfruttare e che man mano diventano sempre più intelligenti e in grado di contrastare le nostre mosse, soprattutto se non ci evolviamo come giocatori. Cambiare armi, usare nel modo migliore Atreus, leggere le trappole ambientali circostanti e continuare a muoversi diventa fondamentale per uscire vincitori da ogni conflitto. Migliorato di parecchio l’aspetto gestionale delle risorse, dei potenziamenti e della creazione di armature e accessori. I menu sono molto più intuitivi e facili da navigare e le differenze tra i set più profonde e pesanti in-game.
Rispetto al titolo precedente, God of War Ragnarok mette ancora più in primo piano le boss fight spettacolari e pirotecniche, con combattimenti eccezionali e sopra le righe, come è giusto che sia. Soprattutto quando dovremo fronteggiare creature colossali che occupano tutto lo schermo, da fare a pezzi come ai bei tempi di PS2. Un ritorno al passato che soddisferà tutti.
Santa Monica ha confezionato un titolo che migliora praticamente in ogni aspetto quanto visto con l’ultimo capitolo della saga. Maggiore fluidità, combat system più complesso e un level design ancora più ispirato e interessante. Passo avanti netto per la narrativa e la messinscena generale, sia delle missioni primarie che delle secondarie. God of War Ragnarok è il miglior titolo che potete giocare su Playstation 5 in questo momento, tanto da giustificarne da solo l’acquisto. Un capolavoro che parte come favorito per il GOTY 2022, e che resterà impresso per sempre nella mente e nel cuore di chi lo gioca, come una lunga spirale rossa sulla pelle.
CONTRO
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