Riuscire ad aggiudicarsi un premio ai TGA è come vincere un Oscar per gli studi di sviluppo. Ma proprio come per gli Oscar anche le nomination portano grandi risultati.
Con la cerimonia dei The Game Awards che si avvicina a grandi passi e con la presentazione ufficiale dei videogiochi che sono nelle varie cinquine, tutti sono in fibrillazione per vedere quale sarà il gioco del 2024.
Ma, andando a guardare ad alcuni dati appena diffusi, non c’è solo la vittoria. Anche per quelli che semplicemente sono tra i nominati essere in quelle liste vale già come un premio. Che cosa sta succedendo?
Anche i perdenti dei TGA vinceranno
Per un team di sviluppatori trovarsi con il proprio prodotto nella lista dei cinque migliori di una qualunque delle categorie che compongono i TGA è una soddisfazione e un grande riconoscimento. Anche se, quest’anno come ogni anno, abbiamo avuto la nostra dose di polemiche con, per esempio, la nomination come miglior gioco dell’anno dell’espansione di Elden Ring, ci sono tante altre categorie.
Come succede con gli Oscar, alcuni giochi si battono per ricevere il premio di gioco dell’anno, altri lavorano magari nelle categorie più tecniche o dedicate a tipologie specifiche di esperienze. Ma tra miglior gioco, miglior titolo strategico, miglior game direction, migliore esperienza narrativa, colonna sonora, performance degli attori, accessibilità e chi più ne ha più ne metta quello che succede è che tanti titoli tornano a far parlare di sé oppure si prendono per la prima volta uno spazio più importante.
E questo spazio genera curiosità. Andando per esempio a guardare ad alcuni dati diffusi da Christopher Dring di Gameindustri.biz sul social che una volta era dell’azzurro, in Europa c’è stato un picco di vendite per esempio per Final Fantasy 7 Rebirth, Astrobot, Metaphor ReFantazio, Silent Hill. A questi numeri si unisce l’analisi fatta invece da PocketGamer.biz per Balatro.
Nella versione mobile, improvvisamente, con un prezzo di 9,99 dollari, il gioco ha guadagnato quasi 4 milioni e mezzo subito dopo il suo ingresso nelle cinquine dei TGA. La dimostrazione che forse i premi non servono a nulla, nel senso che ognuno continua ad avere i propri preferiti e a giocare anche con chi non entra nelle cinquine e magari non vince un premio. Ma servono per far parlare più persone di giochi che non ricevono di solito una attenzione adeguata. E come Balatro ci sono tanti titoli al di fuori dei soliti noti che andrebbero recuperati ed esplorati.
È vero, nessuno di noi ha un portafoglio senza fondo e può quindi acquistare tutto quello che esce su tutte le piattaforme ma dovremmo prendere di più l’abitudine di mettere da parte ogni tanto le esperienze blasonate e conosciute, per dare una chance a un titolo diverso. In questo, non ce ne vogliano i detrattori, il Game Pass può risultare una formula vincente.