Si fa tanto parlare di Retrogaming (vero Raffo?) in questo periodo. Nuovi appassionati che, per apprendere la storia e le radici di questo nostro mondo guardano a titoli passati, ai colossal che noi veterani abbiamo imparato ad amare nel corso degli anni.
Quindi oggi ho deciso di portarvi proprio uno di questi, direttamente da una delle migliori console della storia, il Nintendo 64.
Sto palesemente scherzando, ma Warden: Melody of the Undergrowth, il protagonista di questa recensione, sembra proprio essere stato estratto da quell’epoca.Con una grafica cartoonesca e pixelosa, Warden sicuramente non è un titolo adatto a coloro che ricercano la perfezione visiva, ma non per questo è da scartare a priori, come l’esperienza ci insegna. Questa produzione sa infatti farsi amare per lo splendido gameplay action/adventure, che va a riprendere dai mostri sacri del genere, come Zelda. Ma andiamo per ordine, che forse è la cosa migliore.
Pur con l’enorme vastità di attacchi e stili a nostra disposizione, uno per ogni arma presente all’interno del titolo, le fasi di combattimento risultano eccessivamente lente.
Come il titolo potrebbe già invitarci a pensare, la trama ruota intorno a un piccolo bosco, invaso da strani esseri il cui unico obbiettivo è quello di distruggere tutto (sì, forse sul nemico principale e sulle sue motivazioni potevano sprecarsi un po’ di più, avete ragione, ma tant’è). Con la nostra tribù a rischio e la foresta che brucia, saremo quindi costretti a fare di tutto per liberare lo spirito guardiano del luogo, imprigionato secoli prima e ora dormiente. Per poter svolgere questa missione dovremo però prima distruggere tre cristalli arcani nascosti in altrettanti luoghi all’interno del vasto mondo di gioco (esplorabile a piacimento) e difesi da boss di straordinaria potenza (avete ragione di nuovo, il lato narrativo poteva essere maggiormente curato).Nel corso dell’avventura otterremo poteri e strumenti aggiuntivi, che ci permetteranno di accedere a nuove aree e di raccogliere alcuni collezionabili prima inaccessibili. Oltre alle pergamene, che ci aiuteranno a comprendere meglio la storia e gli eventi che hanno portato alla situazione attuale, e ai potenziamenti per la salute del nostro personaggio, potremo raccogliere delle essenze, che fungeranno da valuta di gioco.
Sul piano prettamente tecnico il gioco, pur possedendo una grafica pixelosa e forse eccessivamente cartoonesca riesce a rendere bene l’ambientazione.
Collezionandone un determinato numero, che cambierà da situazione a situazione, potremo aprire determinati portali che ci garantiranno l’accesso a nuove zone di gioco. Oltre a questo potremo sempre attraverso la stessa valuta acquistare armi o potenziamenti per la salute direttamente in uno dei vari negozi disponibili nel corso dell’avventura. Potremo portare con noi fino a un massimo di tre armi, che si distruggeranno dopo un determinato numero di colpi, costringendoci a cambiare spessissimo il nostro approccio ai nemici che incontreremo, ognuno con le sue peculiarità uniche e i suoi attacchi speciali. Il sistema di combattimento è tutto fuorchè perfetto però purtroppo. Pur con l’enorme vastità di attacchi e stili a nostra disposizione, uno per ogni arma presente all’interno del titolo, le fasi di combattimento risultano eccessivamente lente e le schivate non così precise.Uno dei lati sicuramente più interessanti di Warden sono gli enigmi che saremo chiamati a risolvere nel corso dell’avventura, che risultano veramente veramente difficili e ben congegnati. Vi giuro ragazzi, non sono solito trovare grossi problemi nel risolvere indovinelli o prove di logica, ma questa volta mi sono trovato completamente spiazzato da alcuni di questi, che mi hanno costretto a rimanere fermo per più di mezz’ora in alcuni casi (pur essendo completamente opzionali, ben inteso) a riflettere sulla soluzione.
Altro punto di forza di Warden è sicuramente il suo irresistibile humour, che traspare già dalle prime battute di gioco. E’ praticamente impossibile ad esempio non sorridere alla vista di questi strani Oompa Loompa che incontreremo proseguendo nell’avventura e che ci accompagneranno lungo tutto il resto del nostro percorso, fornendoci importanti consigli.
Grazie al suo continuo rinnovarsi di situazioni e di ambientazioni Warden riesce a tenere alto l’interesse del consumatore per tutta la durata della campagna.Sul piano prettamente tecnico il gioco, pur possedendo una grafica pixelosa e forse eccessivamente cartoonesca riesce a rendere bene l’ambientazione, tanto sul lato grafico quanto su quello sonoro, che risulta eccellente in ogni situazione di gioco, dai momenti di combattimento intenso con qualche boss di zona fino ad arrivare alla pura esplorazione delle ambientazioni, ottimamente caratterizzate. Nota negativa va invece al sistema di controlli, non modificabile e di conseguenza non adatto a tutti i giocatori. Consiglio quindi l’utilizzo di un pad.
Il titolo è disponibile solo per PC dal 9 Aprile attraverso Steam al prezzo di 19,99 euro. L’arrivo su console è invece previsto per la fine del 2016.
Tirando le somme…
Warden: Melody of the Undergrowth è un validissimo titolo Indie che riporta tutti i veterani al passato delle grandi console, strappando una lacrimuccia anche ai più stoici giocatori, e riuscendo allo stesso tempo a coinvolgere appassionati di più giovane età grazie al suo stile fresco e non eccessivamente impegnativo.