È forse dai momenti profondamente bui di cui è costellata la storia che l’umanità ha qualcosa da imparare; perché si sa, per quanto gravi, è proprio in seguito agli errori che si migliora. Eppure, quando si parla di nazismo, è difficile non farlo coincidere con l’episodio più terrificante di autolesionismo e violenza che sia mai stato perpetrato contro la nostra stessa specie. Come sono andate a finire le cose però lo sappiamo tutti, e pur se lastricata da una selva di cadaveri, gli avvenimenti presero la strada giusta, o perlomeno quella più giusta.
Immaginate però, solo per un momento, cosa sarebbe successo se le cose non fossero andate esattamente così. Inquietante, a dir poco. E forse è stato proprio facendosi questa domanda che Bethesda ha deciso di puntare sul rinnovamento di un brand che definire storico è quantomeno riduttivo, soprattutto quando si parla di uno dei padri assoluti dell’FPS: Wolfenstein.
In sviluppo presso la svedese MachineGames, acquistata dalla stessa Bethesda nel 2010 e riconducibile all’ex Starbreeze Studios (già autori di The Darkness e del remake di Syndicate, per intenderci), Wolfenstein: The New Order a quanto pare non sarà il seguito ufficiale delle ultime due iterazioni della serie, riconducibili a un reboot totale del brand iniziato nel 2001 con lo splendido Return to Castle e proseguito quattro anni fa con Wolfenstein, incarnando invece un ulteriore nuovo filone.
Il titolo, atteso per una data non ancora confermata del 2014 e previsto sia per PC che per console di attuale e nuova generazione, si fa forza non solo di un comparto tecnico che, grazie all’ausilio dell’Id Tech 5, promette già da ora di fare faville, ma anche di una trama molto solida e convincente che farà gelare il sangue nelle vene del giocatore.
Le ambientazioni, dal canto loro, saranno tanto belle da vedere quanto da esplorare, nascondendo segreti e insidie tutte da scoprire, e aumentando così la longevità di un titolo che promette di farsi amare.
Nell’universo “fantapoliticamente” distopico di The New Order, infatti, i Nazisti non si sono solo “accontentati” di vincere la Seconda Guerra Mondiale, conquistando e sottomettendo con forza e violenza città come Londra e New York, ma forti di una tecnologia estremamente avanguardistica e a dir poco futuribile sono riusciti perfino nell’allunaggio con ben 15 anni di anticipo rispetto ai fatti reali.
Una bella rogna, non c’è dubbio. Se non fosse che, ancora una volta, l’agente “ammazza crucchi” più longevo e resistente della storia è pronto a mettere loro i proverbiali bastoni tra le ruote, sovvertendo da solo quello che sembra essere un nuovo ordine mondiale nazista. Pur risvegliatosi dopo un coma di ben 14 anni, William B.J. Blazkowicz, storico protagonista della saga nata nell’ormai lontano 1992 in casa Id Software, si prepara a viaggiare per l’Europa e gli States con l’obiettivo di eliminare ancora una volta la minaccia nazista, mai così pericolosa e totalitaria in senso globale.
Bethesda ha deciso di puntare sul rinnovamento di un brand che definire storico è quantomeno riduttivo
Compito del giocatore, dal canto suo, fare in modo che l’agente Blazkowicz non cada sotto il fuoco nemico che, oltre ai rinnovati soldati del nuovo imponente Reich, potrà contare anche su mech robotici di fanteria. Eh sì perché se ricordate bene, a differenza del primo Wolf 3D, la serie ha subito un rinvigorimento definibile come fantascientifico che ne ha accresciuto ulteriormente il fascino già con il citato Return to Castle, che tanto prendeva a piene mani dal misticismo che realmente ha ruotato attorno al nazismo.
Wolfenstein: The New Order sarà uno sparatutto in prima persona che farà dell’estrema difficoltà uno dei suoi cardini primari.
In ogni caso, a farla da padrone assoluto sarà l’enorme arsenale messo a disposizione del giocatore da MachineGames!
Che si tratti di rudi fucili a pompa o di rapide pistole doppie, le varie bocche da fuoco riveleranno intrinsecamente tutta la violenza e il gore del titolo, sminuzzando ogni singolo avversario in meno di un secondo. Insomma, lo avrete capito, Bethesda sembra veramente convinta nel voler riportare in auge un brand leggendario come quello di Wolfenstein, cercando di fondere a dovere gli stilemi più classici della serie con delle meccaniche che promettono di farne uno degli FPS più attesi della next gen. Speriamo solo che la natura “futuristica” dei nemici e di parte delle ambientazioni viste sinora non cozzi troppo con quelli che sono il design globale e il concept di gioco che abbiamo imparato ad amare negli anni.
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