Quanti anni ci vogliono perché un developer si accorga che qualcosa non va in un’arma? La risposta data da Blizzard sul Martello degli Antichi Re di World of Warcraft nella versione Classic è: diversi anni.
World of Warcraft è stato per tanti l’amore della vita. Si tratta di uno dei giochi multiplayer più longevi mai visti. Di certo le ultime versioni non sono niente di quello che era il gioco quando uscì per la prima volta ed è per questo che Blizzard nel 2019 ha deciso di creare World of Warcraft Classic. Si tratta questa di una versione che ricalca in tutto e per tutto, per quanto possibile almeno, com’era WoW prima delle nuove funzioni e delle grandi espansioni.
Per mantenere però l’esperienza viva e interessante, gli sviluppatori avevano deciso di riportare alcuni contenuti storici anche nella versione Classic. Il primo a tornare era stato Burning Crusade, l’espansione uscita per la prima volta nel 2007. L’anno scorso era tornata anche Wrath Of The Lich King. Qualcosa che nella sua prima edizione è arrivata a spegnere 15 candeline. E che ha sempre contenuto un bug di cui a quanto pare nessuno si era accorto.
Il nuovo Martello degli Antichi Re di World of Warcraft
I team di sviluppo, e in particolare quelli che si lanciano nei progetti multiplayer online, devono avere necessariamente una quantità spropositata di occhi per controllare tutto ciò che potrebbe andare storto e correggere quello che poi va effettivamente storto nel momento in cui il gioco arriva nelle mani dei fan. Alcuni bug particolarmente fastidiosi o diffusi vengono risolti rapidamente mentre altri piccoli glitch magari rimangono un po’ più a lungo e qualcuno li sfrutta anche per le speedrun. Niente di nuovo e niente che provochi scandalo o orrore. Ma quello che è successo con il Martello degli Antichi Re che era presente proprio nell’espansione Wrath Of The Lich King dimostra che il concetto di qualche anno a volte può espandersi.
Il Martello è un’arma leggendaria, in grado di evocare scudi protettivi che permettono quindi di sopravvivere meglio sul campo di battaglia. Il funzionamento base di uno scudo protettivo è quello di assorbire una parte dei colpi che in teoria dovrebbero toccare il personaggio. A forza di assorbire danni, lo scudo lentamente si consuma fino a sparire. Ma il Martello degli Antichi Re produceva uno scudo in cui per 15 anni una delle statistiche è sempre stata scritta male, con uno zero di troppo che permetteva quindi di assorbire una quantità enorme di colpi.
Tutta questione di uno zero
Il Martello degli Antichi Re di World of Warcraft era infatti pensato per assorbire fino a 20.000 punti danno. Qualcosa di già sufficientemente ragguardevole. Ma del resto stiamo parlando di un’arma leggendaria. Un’arma che però fino all’ultima patch ha invece avuto per anni la possibilità di assorbire 200.000 punti danno. E gli stessi sviluppatori hanno ammesso di non essersi mai accorti di questo zero in più, a riprova che quando i giochi diventano enormi e molto complicati c’è sempre il rischio che qualcosa sfugga al punto da trasformarsi in leggenda. Però, a questo punto la domanda sorge: per mantenere l’aura originale non era meglio lasciare quello zero in più?