Con la chiusura di THQ, la licenza per la trasposizione videoludica del Wrestling WWE è passata nelle mani di 2K Games, che, affidandosi al solito team Yuke’s, ne ha variato il titolo ma ha escluso cambiamenti radicali nel design o nelle meccaniche. Trattandosi di un appuntamento a cadenza annuale, la cosa non stupisce di certo, resta da vedere se si è deciso comunque di portare a questo WWE 2K14 qualche cambiamento degno di nota che non riguardi esclusivamente il (sempre corposo) roster dei lottatori.
In linea generale, si ha l’impressione che animazioni e comandi siano stati velocizzati per favorire uno stile di gioco più simile ai classici picchiaduro, e anche nell’effettuare prese e contromosse un maggior peso è stato dato alla tempistica nel premere il giusto tasto, che appare in sovrimpessione sullo schermo, piuttosto che al semplice e casuale button mashing.
La colonna portante del gameplay è scandita da tre modalità. La prima è Wrestlemania 30, che celebra il trentennale del “Grandaddy of Them All”, lo show più importante della WWE. In questa sezione, ci verrà offerta la possibilità di rivivere e rigiocare 46 dei match che hanno fatto la storia della federazione. Ogni incontro sarà riprodotto nel modo più fedele possibile: dalle arene alle entrate dei lottatori, nulla è lasciato all’incuria e ogni match sarà introdotto e inframmezzato da filmati dell’epoca che ripercorrono la rivalità fra i wrestler coinvolti.
Purtroppo sul versante delle meccaniche e della grafica il gioco sente il peso degli anni e di un sistema ormai logoro, che probabilmente avrebbe bisogno di un rinnovamento radicale, e questo nonostante alcune migliorie.
Oltre a questa, ci sarà la modalità “WWE Universe”, che ci metterà nei panni di un manager della WWE con la possibilità di costruire i nostri show personalizzati. Potremo scegliere se partecipare o soltanto simulare gli incontri che ci interessano, decidere le rivalità, la durata dei match, e se gli infortuni potranno influire in maniera negativa durante l’anno; insomma, un divertente modo per alternare i momenti di forza bruta a qualcosa di un po’ più ragionato.
Infine, “The Streak”, ci metterà a confronto con il colosso The Undertaker in una modalità simile a un survival mode, in cui dovremo tentare di interrompere (o di far proseguire, nel caso decidessimo di sceglierlo come nostro eroe) la striscia di vittorie del “becchino” più famoso del mondo del Wrestling.
Ogni incontro sarà riprodotto nel modo più fedele possibile: dalle arene alle entrate dei lottatori, nulla è lasciato all’incuria.
Grande enfasi è stata posta nell’ampliamento del già vasto editor di gioco: “Create a Superstar” ci consentirà di creare il nostro atleta personalizzato, con ulteriori customizzazioni e in più attingendo da una serie di Wrestler già presenti (per ora, sembra, solo 7: Daniel Bryan, CM Punk, John Cena, le versioni “Legend” di Undertaker, Shawn Michaels, The Rock e “Stone Cold” Steve Austin). È stato potenziato anche l’editor delle arene, portando a 19 le strutture selezionabili per creare il nostro palazzetto dei sogni; lo stesso dicasi per “Create an Entrance”, che ci offrirà l’occasione per personalizzare le coreografie d’entrata dei nostri wrestler con musiche e animazioni disparate e “Create a Championship”, in cui potremo realizzare la nostra cintura personalizzata, scegliendo forma, dimensioni, colore, loghi e quant’altro.
Menzione finale, ma non per importanza: il roster dei lottatori. Quest’anno ricco come non mai, pur con qualche veniale mancanza (la Wyatt Family e Los Matadores), comprende tutti gli atleti del main event, qualche chicca sparsa della mid card e un numero maggiore di stelle rispetto al passato.
In definitiva, le sensazioni su questa anteprima sono positive: Yuke’s sta tentando di offrire un approccio al gioco più immediato di prima, mantenendo ben salde le sue caratteristiche tipiche. A questo si aggiunge la vastità di un editor difficilmente ritrovabile in qualsiasi altro titolo sportivo e che farà la felicità di tutti gli appassionati di questo sport.
Purtroppo sul versante delle meccaniche e della grafica il gioco sente il peso degli anni e di un sistema ormai logoro, che probabilmente avrebbe bisogno di un rinnovamento radicale, e questo nonostante alcune migliorie, specialmente nelle animazioni, che lo rendono meno scattoso e più fluido rispetto al passato. Aspettiamo di provare il prodotto finito per un giudizio definitivo, ma le impressioni, per quanto visto finora, sono di un buon prodotto che farà sicuramente piacere ai fan della saga, ma che ancora non sembra aver fatto quel salto di qualità che una serie con questo potenziale meriterebbe.
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