Microsoft cerca di colpire sotto la cintola Sony Playstation accusandola di cercare di sabotare sottobanco il suo servizio Game Pass sfruttando quello che ha: i soldi.
Una accusa che emerge dalle scartoffie che si stanno creando in Brasile mentre lo Administrative Council for Economic Defense esamina la possibilità che Activision Blizzard possa entrare nella famiglia Microsoft.
Lo scambio di accuse e di “preoccupazioni” sul mantenimento della concorrenza è l’ennesima puntata di una vicenda che, lo ricordiamo, vedrà una conclusione solo a gennaio prossimo. Preparate i popcorn se vi piacciono i retroscena un po’ truculenti alla Billions.
Sony paga per tenere i giochi fuori dal Game Pass!
Questa l’accusa mossa da Microsoft. Sony pagherebbe developer e publisher con alcune clausole nei contratti di distribuzione per evitare che i giochi finiscano sul concorrente servizio di streaming provocando quindi al Game Pass e a Xbox un danno e azzoppandole le potenzialità di crescita.
Cosa ci sia nei contratti che Sony propone a chi decide di pubblicare sul suo Store non lo sappiamo ma è possibile che ci siano effettivamente clausole di esclusività che il gigante è disposto a pagare senza batter ciglio pur di non lasciare che tutto poi scivoli via sulle console Xbox. Ma le esclusive non sono una novità scandalosa. Del resto ci sono effettivamente giochi che rimangono esclusive di una o l’altra console. Ma qua, dal punto di vista di Microsoft almeno, la questione è diversa.
Soprattutto perchè Sony interpellata dalle stesse autorità brasiliane riguardo l’acquisizione di Activision Blizzard ha detto che non sarebbe giusto avallare l’operazione a causa di Call of Duty. CoD in mano a Microsoft renderebbe difficile per altri sviluppatori creare giochi in grado di opporsi al franchise. Qualcuno dica a Sony che esistono Apex Legends e PUBG, giochi che sono stati indicati come competitor da altre società come Bandai e Riot interpellate sulla stessa faccenda.
Ed è quindi scattata la contro accusa di voler mettere i bastoni tra le ruote a un servizio che invece non può che fare bene alla concorrenza, nelle parole di Xbox. Come finirà lo sapremo solo a gennaio e anche se a volte siamo portati a dare per fatto l’accordo, c’è effettivamente da superare diversi ostacoli per mettere insieme due giganti come Xbox e Activision senza incappare nel monopolio.