C’era una volta un videogioco uscito sullo Store Microsoft Xbox. Un titolo che però è stato eliminato e senza troppe fanfare direttamente dalla società. Se però credete di esservi perduti una perla che non tornerà più ci sentiamo in dovere di rassicurarvi. Non vi siete persi niente.
Perché la storia che si è ripetuta sullo store della piattaforma Microsoft non è quella di un bel gioco con problemi ma di un’operazione commerciale che è, per fortuna, naufragata anche se altre operazioni simili continuano.
Quello che è sparito è infatti un gioco dal titolo sconclusionato e dalla meccanica ancora più assurda che ha provato a giocare sul desiderio di tanti fan della piattaforma Microsoft di avere un assaggio anche di Kratos, che sappiamo essere esclusiva Playstation e che quindi non vedranno mai.
War Gods Zeus of Child è il gioco Xbox che non sapevate di non volere
Abbiamo deciso di mantenere un tono scherzoso riguardo questa vicenda anche se forse non c’è proprio niente da ridere se non per la follia del titolo scelto da un team di sviluppo che ormai si è fatto un nome proprio perché sfrutta in maniera illegittima personaggi e dinamiche di altri famosi prodotti e personaggi.
Il team di sviluppo in questione si chiama Dolaka LTD ed ha all’attivo diversi videogiochi che sono in realtà copie maldestre di grandi personaggi. Il gioco in cui era stato infilato a forza un modellino di Kratos si chiamava War Gods Zeus of Child. Ma c’è anche un gioco che si chiama Dinasaur Falling Survival identico a Fall Guys, una copia di Super Mario dal titolo Classic Platformer Mariones e poi un ibrido action dentro cui riecheggia Devil May Cry e che si chiama Shooter Garenattacks.
Microsoft in questo caso si è mossa rapidamente ma ci sono, purtroppo, molti team di sviluppo il cui unico scopo è quello di guadagnare rapidamente creando copie a buon mercato dei titoli più blasonati e spesso costosi. E oltre alle infrazioni al copyright, in particolare per quello che riguarda i giochi per pc e le app da smartphone, ci sono anche rischi per la sicurezza, dato che spesso non sono developer pigri a produrre questi giochi ma società che li utilizzano per diffondere malware.