A quanto pare Xbox, nella figura del suo inossidabile boss Phil Spencer, starebbe aprendo nuove vie di comunicazione con Playstation e Steam.
Lo scopo stavolta però non è creare quell’ecosistema coeso che Spencer sogna e che potrebbe portare l’app Xbox su qualunque cosa abbia uno schermo, si tratta in realtà di un suggerimento difficile, e lo ammette lui stesso, da trasformare in realtà ma che se si trovasse il modo di mettere in pratica farebbe tirare a tutti un grosso, grossissimo sospiro di sollievo.
L’occasione è stata un’intervista con il New York Times in cui Spencer ha voluto parlare di un problema che rovina l’esperienza di gioco a prescindere dalla piattaforma su cui ci si trova: i cheater infami. Secondo il presidente di Xbox ci sarebbe una soluzione ma ammette è difficile da realizzare.
Xbox: creiamo dei ban universali con Playstation e Steam
L’idea di Phil Spencer è elementare e davvero potrebbe trasformarsi nella soluzione definitiva a tutti i problemi che i vari team di sviluppo si trovano a dover affrontare in particolare con grandi titoli multiplayer che sono nel 99,9% dei casi multipiattaforma. Il problema è quello degli utenti che non si comportano come dovrebbero, utilizzando mezzucci e sotterfugi per poter vincere, oppure che, come vi raccontavamo non molto tempo fa, non hanno un comportamento degno di un essere umano.
Leggi anche -> Hogwarts Legacy, annuncio sulla data d’uscita dipende da Playstation
Secondo il boss di Xbox la soluzione potrebbe essere quella di far scattare un ban su tutte le piattaforme di gioco nel momento in cui si viene bannati anche da una sola o creare una lista di giocatori bannati da poter distribuire su ogni piattaforma di gioco. Si potrebbe commentare dicendo che Spencer vuole un po’ una lista dei proscritti o una specie di colonna infame modello Alessandro Manzoni ma se ci lasciate dire la nostra è in realtà l’uovo di Colombo.
Anche perché chi si comporta male lo farebbe su qualunque piattaforma e a prescindere dal gioco utilizzato. Ovviamente Spencer ammette che si tratta di qualcosa di estremamente complicato non fosse altro che, di solito, soprattutto chi viene beccato a utilizzare mezzi scorretti investe parecchi soldi per non farsi pizzicare a barare e ci sarebbe quindi il problema di individuare fattivamente questi utenti che potrebbero creare migliaia di profili falsi per continuare a dare fastidio.
Leggi anche -> Capcom elimina amatissimo combattente di Street Fighter
La tecnologia da mettere in campo per stanarli dovrebbe poter indagare dentro il software delle varie piattaforme di gioco. Il che porterebbe a una questione: dove si dovrebbero trovare gli uffici per controllare che IBAN funzionino?