Xbox potrebbe finalmente rendere più facile la vita dei videogiocatori e costruire console più facili da riparare.
A giovarne sarebbero non soltanto i videogiocatori che in questo modo risparmierebbero tempo e denaro ma anche l’ambiente: console più facili da riparare significherebbe meno console che si trasformano in rifiuti difficili da smaltire e quindi un minor utilizzo di risorse ambientali nuove, minor inquinamento nel trasporto dei pezzi e un generale benessere per tutti.
Tutto è cominciato circa una settimana fa dopo che Microsoft ha deciso di appoggiare la richiesta da parte di un gruppo di investitori che chiedeva che la società implementasse delle Policy “Diritto di riparazione”, cioè per facilitare gli utenti finali nel riparare le proprie console rendendo i pezzi di ricambio e le istruzioni più facili e accessibili. Chiaramente, all’inizio la società era restia a dire di sì ma alla fine ha dovuto comunque dire qualcosa dopo che le intenzioni di questi azionisti hanno guadagnato grande attenzione mediatica. Ci vorrà parecchio tempo ma almeno qualcosa si smuove.
Il problema dei rifiuti derivati dal elettronica e in generale dell’inquinamento che questo settore genera non è da sottovalutare: oltre il 70% delle emissioni legate ai computer vengono infatti rilasciate nell’ambiente nel momento in cui questi vengono prodotti per la prima volta. Permettere a chi possiede lo strumento tecnologico di poterlo riparare con più facilità significa ridurre la necessità di estrarre materiali e inquinare l’ambiente.
Il problema di Microsoft, nello specifico, sono le lobby di cui fa parte. Una su tutte l’associazione ESA, Etertainment Software Association, che ha più volte dichiarato che nel caso in cui si permettesse la riparazione di un oggetto tecnologico da parte degli utenti aumenterebbero i rischi di pirateria. In più, nei termini ufficiali di contratto di Xbox c’è ancora al momento la clausola secondo cui non vengono autorizzate riparazioni alle console che mostrano danni derivanti dal tentativo di riparazioni fatte da persone non autorizzate.
Se provare a fare una ricerca su YouTube troverete già centinaia di video con cui viene spiegato come riparare le Xbox di diverse generazioni in caso di problemi. Ma si tratta di cose che per ora, se provaste a farle e andasse tutto storto, non sono coperte da nessun tipo di garanzia perchè in buona sostanza assimilate a tentativi di carpire segreti tecnologici per una pirateria più efficace.
Quello che questo gruppo di azionisti vuole fare è convincere, o forse sarebbe meglio dire costringere, Microsoft a rivedere questo aspetto della sua politica aziendale. Anche perché, nonostante quello che i membri di ESA vanno dicendo e cioè che alla fin fine l’inquinamento derivante dalla produzione delle console non è così grande come sembra, il problema dell’inquinamento della filiera dell’elettronica non può essere sottovalutata.
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Ovviamente, vedendo la cosa dal punto di vista del produttore si tratterebbe di modificare pesantemente il proprio modello di business: console che durano più a lungo significa anche meno consola nuove che vengono acquistate e, di conseguenza, Microsoft dovrà trovare altri sistemi per guadagnare su Xbox. C’è però da dire che se Xbox diventasse pioniera in questo guadagnerebbe in popolarità soprattutto tra quanti ora sono attenti alle tematiche ambientali.
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