Vi ricordate quando tanti davano per fatta l’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft e di come l’ecosistema Xbox sarebbe diventato immenso e gigantesco e bellissimo e noi invece cercavamo sempre di ricordare a tutti che l’accordo si finalizzerà solo l’anno prossimo?
Ecco se ricordate tutto ciò l’aggiornamento riguardo questo accordo che potrebbe davvero fare la storia dei videogiochi come pure scoppiare come una immensa e gigantesca ma non bellissima bolla di sapone non vi stupirà più di tanto.
Perchè, come riassunto in maniera egregia anche da Christopher Dring di GIB, questo accordo non rischia di essere solo l’acquisizione più grande del settore ma anche l’evento più importante per tutti dai grandi publisher concorrenti fino ai giocatori. Ed è per questo che gli organi antitrust di tutto il mondo stanno vagliando i possibili effetti e decidendo se avallare o meno l’affare da 70 miliardi di dollari.
Poco tempo fa abbiamo riportato la notizia di come, davanti all’Antitrust brasiliano, Sony abbia provato a far passare l’idea che l’acquisizione non s’ha da fare perchè se Microsoft diventasse padrona di Call of Duty ci sarebbero squilibri nella concorrenza ma non si tratta solo di Call of Duty, per i lquale hanno fatto notare altre società ci sono comunque giochi concorrenti che vivono seneramente con la loro player base.
Una acquisizione di questa portata porterebbe sicuramente, pur con tutti gli accordi di distribuzione multipiattaforma del mondo, ad avere su Xbox e in particolare sul servizio in abbonamento Game Pass una concentrazione di giochi enorme a disposizione e quindi a trasformare questo ambiente in una calamita per giocatori e developer. I primi probabilmente smetterebbero, alla lunga, di comprare titoli fisici e passerebbero all’abbonamento e i secondi si troverebbero a dover scegliere se dividere le proprie risorse in titoli multipiattaforma o andare direttamente con la console Microsoft per essere accolti e coccolati nel Game Pass.
Tutto però ora è in mano agli organi internazionali che si stanno occupando di valutare se e come si possa attuare l’accordo con Activision Blizzard e potrebbero avallare il progetto di acquisizione imponendo condizioni, Dring fa l’esempio dell’obbligo per i giochi Activision Blizzard a rimanere multipiattaforma. La situazione è ancora piuttosto complessa e probabilmente neanche la previsione di una firma a inizio 2023 è più plausibile e Dring prevede che ci vorrà almeno fino a metà dell’anno prossimo.
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